"Al di là del danno economico, si tratta di una grave perdita anche a livello paesaggistico. Questo è un vero e proprio angolo di bellezza, una cartolina che perfino Mary Shelley descriveva nei suoi scritti: distese agricole che raccontano la storia del nostro territorio. Ora, però, rischiamo di vederle sostituite da pannelli che rovinano il panorama". A parlare è Nicola Micheletti, titolare della Locanda Sant’Agata (in foto una veduta dall’alto), uno degli operatori direttamente coinvolti nel progetto del nuovo parco fotovoltaico lungo il viale del Brennero a San Giuliano Terme. Un impianto molto grande, che potrebbe impattare in maniera sensibile sul territorio dal punto paesaggistico. La struttura, infatti, secondo quanto riportato nella relazione tecnica dell’impresa Trina Solar, verrebbe “avvolta“ e circondata da oltre 14 mila pannelli fotovoltaici.
"Stiamo anche valutando l’eventualità di trasferirci - continua Micheletti -. La nostra location è un elemento fondamentale della nostra attività, è il nostro valore aggiunto, e con questo progetto andrebbe completamente compromessa. Il rischio è che l’area assuma l’aspetto di una zona industriale, perdendo così il suo fascino unico". Rischi e paure per il futuro di una zona, che potrebbe cambiare per sempre la sua conformazione.
Secondo Micheletti, l’impatto del progetto sarebbe anche di natura economica. "È ancora difficile quantificare i danni, ma partiremo da questa base per valutare con la proprietà se restare o meno in questa sede – spiega -. Dal punto di vista umano, poi, è doloroso. Questo era il sogno di mio padre: creare qualcosa di valore che potesse valorizzare il nostro territorio. Noi ci crediamo, ci viviamo e siamo profondamente legati alla promozione della nostra terra. Vedere un simile scempio, realizzato da chi non conosce né vive questo luogo, è demotivante".
Anche Micheletti prenderà parte all’assemblea convocata per oggi alle 17 dal Comune di San Giuliano Terme, durante la quale verranno illustrate le problematiche legate al progetto e le possibili azioni da intraprendere. Alla riunione parteciperanno anche le associazioni che si sono opposte al parco fotovoltaico, tra cui la Rete di Imprese Montepisano e la Strada dell’Olio dei Monti Pisani.
"Non siamo contrari all’uso dei pannelli solari - conclude Micheletti -. Anzi, noi stessi abbiamo cercato di installarli. Tuttavia, esistono aree più idonee e altre meno. Le zone industriali, con i loro capannoni, possono ospitare questi impianti senza compromettere il paesaggio e il territorio. Qui, invece, si sta sacrificando anche terreno agricolo, con la conseguente riduzione della produzione. Confidiamo nel Tar, affinché possa almeno valutare il danno ambientale".
EMDP