
Roberta Ragusa
Pisa, 14 aprile 2021 - La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha respinto il ricorso presentato da Antonio Logli contro la condanna definitiva a vent'anni di carcere con l'accusa di avere ucciso, e poi fatto sparire il cadavere, la moglie Roberta Ragusa. Nel ricorso si ipotizzava la violazione del diritto di difesa ritenendo che non fossero state presi in considerazione gli elementi a discolpa riguardanti alcuni presunti avvistamenti della donna dopo la sua scomparsa. La notizia è stata pubblicata dal quotidiano Il Tirreno. «In qualità di consulente di Antonio Logli, insieme al legale avvocato Laura Razetto - scrive la criminologa Anna Vagli in una nota - siamo molto rammaricati di apprendere dalla stampa questa notizia.
Tuttavia all'epoca dei fatti, prospettai al mio assistito tale possibile sviluppo. Erano infatti sorti dubbi circa il rispetto dei termini e dei requisiti formali e sostanziali richiesti per la ricevibilità del ricorso depositato dal precedente legale. Così Logli decise, in accordo con la sua famiglia, di revocare l'incarico a quest'ultimo. Adesso con l'avvocato Razetto chiederemo che ci venga inviata tutta la documentazione e la sentenza della Corte. Verificheremo così se il ricorso è stato dichiarato inammissibile per mancato rispetto dei crismi anzidetti senza entrare nel merito».