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L’ultima opera di Tanaka

Arte, lingue e tecnologia al centro della nuova installazione dell’artista: ‘Cieloterra – Piece of wor(l)d’

L’ultima opera di Tanaka

di Ilaria Vallerini

La molteplicità e la ricchezza delle lingue del mondo racchiuse in un’opera. Si chiama "Cieloterra - Piece of wor(l)d", è ospitata nella preziosa navata della Chiesa Sant’Anna fino, e resterà aperta al pubblico fino a domenica 19 febbraio (orario: dalle 17 alle 20).

L’opera è stata ideata dall’artista giapponese Marina Tanaka in collaborazione con l’Istituto di Intelligenza Meccanica della Scuola Superiore Sant’Anna.

La progettazione e la realizzazione dell’installazione sono a cura di Tanaka e di Chiara Evengelista (Istituto Intelligenza Meccanica), mentre il coordinamento scientifico è stato affidato a Massimo Bergamasco, direttore dell’Istituto di Intelligenza Meccanica. Integrazione di materiali, musica, suoni e giochi di luce sono gli elementi vincenti di quest’opera che si sposano tra di loro con grande sinergia: "Nella scenografia di ‘Cieloterra’ - afferma Tanaka -, il cielo rappresenta l’astrazione e l’utopia della lingua Esperanto. La terra invece è la concretezza della vita umana rappresentata da molteplici lingue. L’attenzione del visitatore viene colta da una rosa che fluttua nell’aria, simbolo di perfezione che, rimanendo sospesa, perde la propria linfa vitale".

L’installazione audio-visiva ha il pregio di coniugare arte e tecnologia, creando un soundscape immersivo, come spiega il responsabile del gruppo arte, cultura e educazione dell’istituto di intelligenza meccanica della Scuola Superiore Sant’Anna, Marcello Carrozzino: "E’ lo scopo delle attività del nostro gruppo, un’esperienza ormai ventennale dell’utilizzo della tecnologia a servizio dell’arte e della cultura attraverso una serie di progetti, di cui la collaborazione con Tanaka è un altro tassello importante. L’aspetto interessante di questa opera è la costruzione di un paesaggio sonoro che mette insieme la ricchezza espressiva di oltre 20 idiomi diversi contrapposti all’utopia dell’Esperanto. Quest’ultima si staglia verso il cielo, staccata dalle radici della terra, nella quale però affondano le torri che rappresentano lo slancio dell’uomo verso un’utopia ideale, attraverso la ricchezza di tutte le lingue che vengono rappresentate con una selezione di parole tra le più significative di ogni linguaggio".