Pisa, 11 giugno 2019 - Una mostra fluorescente di forte impatto e potenza comunicativa inaugurerà venerdì prossimo con un cocktail di benvenuto alle 19 alle Officine Garibaldi di via Gioberti 39. L'artista internazionale Alfonso Mangone sarà introdotto dal critico Luciano Carini, già curatore agg.to Pad. Guatemala 56 Biennale Venezia e da Francesco Corsi, Editore e già docente di Filosofia Metafisica presso STI Lucca. ALFONSO MANGONE - Fernando Mangone, in arte Alfonso, nasce nel 1958 ad Altavilla Silentina, un paese da lui definito “dionisiaco”, tra forti odori, grida gioiose di bambini e animali che convivevano con gli uomini. Stregato dalla musica Rock e dai caldi colori dei pittori fiamminghi che ama studiare, intraprende da bambino, cinquant’anni or sono, il suo percorso di artista e da Napoli a Firenze, fino all’Olanda, acquista fama anche lavorando con grandi marchi. Si autoproclama “un randagio”, ribelle a qualsiasi tentativo di imbrigliarne la creatività, seppur animato da una delicatezza nell’approccio col prossimo che lo ha reso amico sincero con mezzo mondo.
Pieno padrone della propria forza creativa, non disdegna il confronto con i classici. La sua opera, proiettata nel futuro, dialoga sempre con i grandi maestri della tradizione, alla quale il pittore si inchina con deferenza. Si definisce un “attraversatore di città” e a L’ Aia davanti al “Panorama Mesdag” trasforma il palazzo del vecchio Ministero della Difesa nel proprio atelier, installandovi tele persino di una decina di metri. Mangone domina lo spazio, in piena contemporaneità. È veloce, non perde tempo. Vive le armonie delle forme classiche per sottoporle al vaglio dell’espressione contemporanea, talvolta pop, talvolta psichedelica. Alfonso dipinge “tributi” ai grandi, facendoli rinascere con la sua forza espressionista. Coglie i frammenti delle città, fotografa ed interpreta, si immerge e si distacca. Non si affeziona troppo a ciò che crea, perchè è eracliteo: “non ci si bagna due volte nello stesso fiume”. Per questo sperimenta, viaggia, osserva preso dal vortice del mondo, in cui rimane però una costante: l’amore per la vita, per gli amici e per la sua arte, che nessuno mai potrà sottragli.
LUCIANO CARINI - Nel 1972 fonda la Galleria d’Arte Contemporanea “La Meridiana” e per oltre trent’anni ne presiede il Consiglio d’Amministrazione. Nel 2002 dà vita allo “Studio C” occupandosi di critica d’arte, saggistica e di mostre a carattere antologico. Ha frequentato i nomi più importanti dell’arte del xx° secolo e collaborato con Enti ed Istituzioni nell’organizzazione di mostre ed eventi. Numerose le sue pubblicazioni e monografie di artisti contemporanei. Suoi saggi figurano inoltre nei volumi relativi alla Triennale di Roma 2014 ed. Giorgio Mondadori e Biennale Internazionale d’Arte di Venezia 2015, Pad. Guatemala ed. Giorgio Mondadori. Pure in ambito didattico ha dato vita a numerose pubblicazioni e saggi specifici sulla funzione dell’arte nel campo dell’apprendimento. Curatore Aggiunto presso la 56a Biennale d’Arte di Venezia (Pad. Guatemala). FRANCESCO CORSI - Laureato in Filosofia, ricopre l’incarico di assistente in Metafisica allo STI di Lucca dal 2004 al 2012. Fonda nel 2008 l’Associazione Cenacolo dei Filosofi riunendo filosofi, imprenditori e personaggi dei media, come Andrea Pamparana. Consulente comunicazione per le Edizioni Cantagalli di Siena fino al 2011, propone con successo a Vittorio Sgarbi la realizzazione del saggio “L’ombra del divino nell’arte contemporanea”, inserito nella collana da lui diretta “Cenacolo dei Filosofi”. Fonda nel 2012 il marchio ARTinGENIO con il quale si propone di valorizzare le tradizioni artistiche italiane e raccontare le storie di successo delle imprese del nostro paese. Si dedica al valore del libro a partire dagli antichi manoscritti miniati, organizzando il format “Nel clima delle abbazie”, in mostra nella Chiesa di San Jacopo Corbolini a Firenze e a Palazzo Fantuzzi a Bologna. Si dedica alla realizzazione di cataloghi e alla curatela di mostre di artisti selezionati.
Viola Conti