"Rivogliamo i platani sul Lungarno Buozzi, la posizione del genio Civile è obsoleta e va superata". È la posizione della sezione pisana di Italia Nostra che sostiene la petizione di 300 residenti del Lungarno di ripiantare i platani al posto di quelli abbattuti per il cancro rosa. "In città e nei dintorni abbiamo da tempo, ormai compromesso alberature storiche: in via del Brennero e viale D’Annunzio, i platani secolari nei pressi di San Michele degli Scalzi e quelli del lungarno Buozzi alcuni anni i platani sono stati colpiti dal fungo ascomicete Ceratocystis platani, agente del cancro colorato del platano, di origine americana", scrivono da Italia Nostra. L’unica alternativa esistente oggi è il taglio delle piante infette e la loro sostituzione con platani resistenti al fungo, già utilizzati a Pisa con successo in viale delle Cascine. Ecco il problema burocratico col genio Civile: "Il Comune vorrebbe superare, mediante confronto con le varie istituzioni competenti, la contrarietà del Genio Civile, che si rifà al Regio Decreto del 1904 che vieterebbe gli alberi vicino alle sponde di fiumi; tutto ciò non ha senso, poiché i platani di Lungarno Buozzi e sulle Piagge sono lì da tantissimo tempo e non hanno mai lesionato gli argini". "In questi giorni – continua l’associazione - si è proceduto al taglio di altre quattro piante secche e si stanno effettuando delle potature sulla decina di platani sopravvissuti, senza vera necessità". Italia nostra ha interpellato anche un esperto. "Sentito il consulente scientifico, il docente Fabrizio Cinelli dell’Università di Pisa, non siamo d’accordo col metodo di questi tagli, troppo drastici e dannosi poiché tolgono riserve e privano gli alberi di tutti i rami fogliati, costringendo la pianta a forte stress per ricostituire la chioma. L’uso della stessa motosega, senza opportuna disinfezione, accresce di molto la diffusione del cancro colorato negli alberi superstiti".
Carlo Venturini