Si avvia definitivamente a conclusione la vicenda processuale del presidente del consiglio regionale, Antonio Mazzeo. Ieri infatti davanti al tribunale di Roma il pubblico ministero Maurizio Arcuri ha chiesto l’assoluzione per tutti gli imputati, accusati a vario titolo, di bancarotta concordataria, "perché il fatto non sussiste". Lunedì prossimo si concluderanno le arringhe delle difese e per lo stesso giorno è attesa la sentenza. Mazzeo per poco più di 6 mesi, dal 13 luglio 2012 al 5 febbraio 2013, è stato infatti consigliere d’amministrazione della Nuova iniziativa editoriale, società editrice del giornale su indicazione del socio di maggioranza, l’imprenditore pisano Maurizio Mian. Per il rinvio a giudizio Mazzeo era stato inserito dalla commissione antimafia alla fine del maggio scorso nella lista degli impresentabili quando mancavano appena 10 giorni dal voto per le elezioni europee alle quali era candidato con il Pd.
Difeso dall’avvocato Enrico Marzaduri, il presidente del consiglio regionale ieri non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione, né commentare l’esito del processo, ma in questi anni ha sempre professato la sua innocenza e ribadito di avere agito con la massima correttezza: "Mi sarei aspettato disse nel settembre di due anni fa in occasione del rinvio a giudizio - di non arrivare al dibattimento, ma continuo a nutrire pieno rispetto e fiducia nella magistratura. Rispetto ai capi di imputazione che vengono contestati e che, tengo a precisare, non riguardano il fallimento della società bensì un concordato positivamente concluso ribadisco la mia totale e assoluta estraneità trattandosi, peraltro, di fatti relativi a periodi in cui neppure ero membro del consiglio di amministrazione del giornale".
La tegola dell’impresentabilità diffusa a pochi giorni dall’apertura delle urne per il voto europeo, ha sempre confessato con amarezza ai suoi più stretti sostenitori Mazzeo, "ha probabilmente influito sul raggiungimento di un numero più alto di preferenze" soprattutto in quelle regioni della circoscrizione centrale dove il politico è meno conosciuto. Ora la sentenza attesa per lunedì può definitivamente chiudere questo capitolo giudiziario.
Gab. Mas.