Maria Cristina Capaccioli
Cronaca

L’università libera: "Senza alcuna violenza, fate tantissimo rumore"

Ieri pomeriggio in Sapienza il dialogo fra Riccardo Zucchi e Tomaso Montanari moderato da Saulle Panizza. "E’ dall’alto del potere che arrivano sempre le vere e più concrete minacce"

Tomaso Montanari, ospite ieri in Sapienza per parlare di università libera

Tomaso Montanari, ospite ieri in Sapienza per parlare di università libera

Pisa, 29 marzo 2025 – "Ormai ce lo diciamo spesso io e Zucchi: se siamo fortunati ci daranno la stessa cella a Ventotene!". Lo ha dichiarato scherzosamente ieri Tomaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena in occasione dell’incontro sullo stato di salute dell’università che lo ha visto ospite in Sapienza, in dialogo con il rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi, a partire dal suo libro ’Libera università’. A moderare Saulle Panizza.

Al centro della discussione questioni quali il potere di governo, i tagli alla ricerca, l’investimento sulle armi, la retorica dell’eccellenza e la domanda fondamentale sul ruolo dell’università di oggi e di domani. Il tutto mosso dalla considerazione di Panofsky: chi è nella torre d’avorio (chi lavora nell’università) non è degno di starci se non denuncia quello che ha il privilegio di vedere arrivare da lontano. "E’ dall’alto del potere che sono sempre arrivate le vere e più concrete minacce alla libertà delle università" scrive nella premessa del libro e ribadisce Montanari durante il confronto. E aggiunge: "Per citare De Andrè, non ci sono poteri buoni".

E poi ancora ironico: "Il piano B di fronte a questa realtà sarebbe la rivoluzione, ma non siamo attrezzatissimi. Si tratta semmai di mobilitare l’opinione pubblica e provare a smuovere così il sistema".

Dal pubblico la domanda su quello che studenti e studentesse possono concretamente fare in questo quadro e la risposta dell’ospite interrotta da un applauso scrosciante dei ragazzi presenti in aula: "Penso proprio che non sia il momento di stare a casa e di condurre una pacata vita privata. È il momento di manifestare, pacificamente, ma rumorosamente". E Zucchi, sulla stessa linea: " Anche io vi dico di protestare. Senza commettere alcuna violenza ma fate pressioni politiche per quanto potete". Quindi un momento di confronto che si inserisce perfettamente nel contesto pisano che da giorni vede per le strade proteste contro i tagli alla ricerca e un Ateneo che si è nettamente schierato contro ogni tipo di violenza e investimento sulle armi a favore della libertà di ricerca in un’università che combatte contro le 3 F da cui mette in guardia lo storico dell’arte: F di fusioni, fondazioni e futuro for profit, che sembrano gli scenari futuri più plausibili.

"Liberazione e libertà sono due cose diverse – conclude Montanari citando Arendt –. Liberazione è freschezza, è rivoluzione, è costituzione. E la liberazione crea libertà. Cosa serve? Penso serva un’università che sia inizio e liberazione, senza disciplinamento".

Maria Cristina Capaccioli