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L’Università sul podio. La seconda in Italia e tra le migliori al mondo

Unipi in testa dopo la Sapienza e a parimerito con la Statale di Milano nella classifica Academic Ranking of World Universities del 2024 .

La Sapienza di Pisa

La Sapienza di Pisa

Pisa, 17 agosto 2024 – Unipi è sul podio delle migliori università d’Italia e tra le top 200 nel mondo. È quanto emerge dalla classifica Academic Ranking of World Universities (Arwu) del 2024, che pone il nostro ateneo quasi al vertice delle facoltà italiane, dopo la Sapienza di Roma e a pari merito con la statale di Milano, oltre a inserirlo nella fascia "151-200" su scala mondiale. La classifica è stata stilata dalla Shanghai Ranking Consultancy, una delle più accreditate agenzie internazionali per la valutazione di università ed enti di ricerca, che ha scrutinato oltre 2.500 atenei, classificandone poi solo 1.000 dei quali ne fanno parte 42 italiani. Unipi è cresciuta rispetto all’anno scorso (era stata esclusa dal podio italiano per una postazione) venendo valorizzata per la produttività scientifica, sia in assoluto che pro-capite, soprattutto nel campo della fisica (fascia mondiale "51-75") e della matematica (fascia mondiale "76-100"). Al primo posto mondiale rimane l’Università di Harvard, seguita dalla Stanford University e dal Massachusetts Institute of Technology (Mit), una top ten globale interamente dominata da atenei degli Stati Uniti, a eccezione della britannica Cambridge, posizionata al quarto posto.

"Come le Olimpiadi ci hanno mostrato che il nostro Paese è una potenza ben equilibrata nello sport, la classifica della Shanghai Ranking Consultancy ci mostra un sistema universitario nazionale forte nella ricerca - ha commentato il prorettore vicario, Giuseppe Iannaccone -. Arwu usa un criterio che premia la ricerca di punta per selezionare i primi 1000 atenei del mondo (su circa 33mila): 42 di questi sono italiani, ben distribuiti geograficamente, 51 tedeschi, 62 britannici. L’Università di Pisa va bene in questa classifica, il secondo posto a parimerito con la statale di Milano è un ottimo risultato, anche grazie al matematico Enrico Bombieri che ha studiato a Milano ed era professore nel nostro ateneo quando ha ricevuto la medaglia Fields".

Il ranking Arwu è elaborato sulla base di sei indicatori: i premi Nobel e le Medaglie Fields di ex studenti o di ricercatori della singola università, il numero di ricercatori altamente citati affiliati presso l’ateneo, le pubblicazioni su "Nature & Science", le pubblicazioni sulle riviste più citate nelle aree tecnico-scientifico e sociale, più un ulteriore indicatore che rapporta i precedenti cinque parametri allo staff accademico, fornendo una sorta di produttività di pro-capite.

Il prorettore vicario spiega però che "ogni classifica ha le proprie regole e metodologie, non sempre trasparenti, per questo non deve sorprendere che un’istituzione ottenga valutazioni diverse nei vari ranking – conclude Iannaccone – e tuttavia, pur con questi limiti, le classifiche sono uno strumento importante perché orientano le scelte di studentesse e studenti e ci permettono di comprendere punti di forza e di debolezza su cui lavorare per continuare a migliorare".