
La manifestazione degli operai in centro storico (foto Del Punta per Valtriani)
Pisa, 29 marzo 2025 – Diverse centinaia di lavoratori metalmeccanici della provincia di Pisa sono scesi in piazza ieri per aderire allo sciopero nazionale di otto ore indetto da Fim, Fiom e Uilm. La mobilitazione, organizzata per chiedere la ripresa della trattativa sul rinnovo del contratto collettivo nazionale, ha visto i manifestanti radunarsi in piazza della Stazione prima di sfilare lungo le vie del centro cittadino. La protesta si è poi diretta verso la sede dell’Unione Industriali Pisani in via Volturno, dove una delegazione sindacale è stata ricevuta dal presidente Andrea Madonna.
"Scioperiamo per un contratto fermo dall’11 novembre – ha dichiarato Angelo Capone, segretario Fiom Pisa –, e non accettiamo il ricatto della proposta di Confindustria. La nostra piattaforma è stata discussa e votata da un milione di metalmeccanici, con un’approvazione del 98%. Le nostre richieste sono chiare: aumento dei salari, riduzione dell’orario di lavoro e maggiori tutele contro la precarietà".
Dello stesso avviso Yari Casucci, della Fim-Cisl: "Ad oggi Confindustria non ci ha riconosciuti come interlocutori, ignorando le nostre proposte. Per questo abbiamo proclamato otto ore di sciopero". Secondo i sindacati, il rinnovo del contratto non può avvenire alle condizioni dettate dalle associazioni datoriali.
"La scelta di Confindustria è irresponsabile – ha aggiunto Capone – perché mentre le aziende continuano a generare profitti, assistiamo a un progressivo smantellamento industriale che ricade sui lavoratori attraverso l’uso degli ammortizzatori sociali".
"Le linee produttive della Piaggio sono quasi tutte ferme - ha detto il segretario della Uilm, Samuele Nacci -. Non difendiamo solo la nostra piattaforma, ma lo strumento stesso del contratto nazionale, che è sotto attacco in tutti i settori".
Dopo circa venti minuti di presidio sotto la sede dell’Unione Industriali, una delegazione di rappresentanti sindacali è stata ricevuta dal presidente Andrea Madonna. "È stato un colloquio tranquillo e cordiale in cui non ci è stato promesso nulla – ha spiegato Casucci – ma l’Unione Industriali Pisani farà la sua parte affinché il tavolo della trattativa possa riaprirsi".
I sindacati ribadiscono che la mobilitazione non si fermerà. Tra le proposte avanzate, anche la sperimentazione della settimana lavorativa di 35 ore.