ENRICO MATTIA DEL PUNTA
Cronaca

L’urlo dei metalmeccanici: "Nuovo contratto subito. Confindustria ci ascolti"

Centinaia di operai sfilano per le vie del centro storico per chiedere più diritti. Incontro con Andrea Madonna, presidente dell’Unione Industriali.

La manifestazione degli operai in centro storico (foto Del Punta per Valtriani)

La manifestazione degli operai in centro storico (foto Del Punta per Valtriani)

Pisa, 29 marzo 2025 – Diverse centinaia di lavoratori metalmeccanici della provincia di Pisa sono scesi in piazza ieri per aderire allo sciopero nazionale di otto ore indetto da Fim, Fiom e Uilm. La mobilitazione, organizzata per chiedere la ripresa della trattativa sul rinnovo del contratto collettivo nazionale, ha visto i manifestanti radunarsi in piazza della Stazione prima di sfilare lungo le vie del centro cittadino. La protesta si è poi diretta verso la sede dell’Unione Industriali Pisani in via Volturno, dove una delegazione sindacale è stata ricevuta dal presidente Andrea Madonna.

"Scioperiamo per un contratto fermo dall’11 novembre – ha dichiarato Angelo Capone, segretario Fiom Pisa –, e non accettiamo il ricatto della proposta di Confindustria. La nostra piattaforma è stata discussa e votata da un milione di metalmeccanici, con un’approvazione del 98%. Le nostre richieste sono chiare: aumento dei salari, riduzione dell’orario di lavoro e maggiori tutele contro la precarietà".

Dello stesso avviso Yari Casucci, della Fim-Cisl: "Ad oggi Confindustria non ci ha riconosciuti come interlocutori, ignorando le nostre proposte. Per questo abbiamo proclamato otto ore di sciopero". Secondo i sindacati, il rinnovo del contratto non può avvenire alle condizioni dettate dalle associazioni datoriali.

"La scelta di Confindustria è irresponsabile – ha aggiunto Capone – perché mentre le aziende continuano a generare profitti, assistiamo a un progressivo smantellamento industriale che ricade sui lavoratori attraverso l’uso degli ammortizzatori sociali".

"Le linee produttive della Piaggio sono quasi tutte ferme - ha detto il segretario della Uilm, Samuele Nacci -. Non difendiamo solo la nostra piattaforma, ma lo strumento stesso del contratto nazionale, che è sotto attacco in tutti i settori".

Dopo circa venti minuti di presidio sotto la sede dell’Unione Industriali, una delegazione di rappresentanti sindacali è stata ricevuta dal presidente Andrea Madonna. "È stato un colloquio tranquillo e cordiale in cui non ci è stato promesso nulla – ha spiegato Casucci – ma l’Unione Industriali Pisani farà la sua parte affinché il tavolo della trattativa possa riaprirsi".

I sindacati ribadiscono che la mobilitazione non si fermerà. Tra le proposte avanzate, anche la sperimentazione della settimana lavorativa di 35 ore.