"Chiudere gli ombrelloni all’inizio della mattina? Non serve a niente, avrei scelto una forma di protesta più significativa". A dirlo è Yuri Bianchi, titolare del Bagno Calypso, che, pur partecipando allo sciopero dei balneari di questa mattina "per spirito di solidarietà tra colleghi", non si dice convinto della modalità, ritenendola troppo "leggera". "Non condivido la scelta di voler chiudere gli ombrelloni per un’ora e mezza la mattina, non cambia nulla e il messaggio così non arriva". La protesta, infatti, appare più simbolica che altro, con molti bagnanti, che frequentano le spiagge attrezzate e che molto probabilmente non subiranno particolari disagi. Una scelta "mirata ad arrecare il minor disagio possibile ai nostri clienti", avevano annunciato il Sindacato Italiano Balneari e la Federazione Italiana Balneari.
"Trovo – aggiunge Bianchi – che sarebbe stato più impattante chiudere i parcheggi degli stabilimenti balneari in modo da creare un vero e proprio disagio andando anche a bloccare il traffico sul litorale. Altrimenti, un vero sciopero dovrebbe avvenire in un orario più significativo, in modo da creare un disagio che faccia riflettere, senza però penalizzare eccessivamente i clienti. Ad esempio, chiudere dall’una alle tre avrebbe avuto un senso. Non tutti saranno contenti della nostra protesta, soprattutto chi ha già una visione negativa della nostra categoria, ma è importante far sentire la nostra voce".
Tra i motivi della protesta le concessioni balneari scadute il 31 dicembre 2024 mentre dal 2025 gli spazi demaniali andranno riassegnati attraverso le gare, come stabilisce proprio la Bolkestein che impone gare per l’assegnazione delle concessioni a tutela della concorrenza.
Yuri Bianchi non si dice soddisfatto delle azioni del governo, ma riconosce che "il Comune di Pisa – continua il balneare – è tra i pochi a dimostrare un vero interesse per il nostro settore". Molte realtà comunali, tra cui anche alcune della Toscana (il Comune di Livorno, ad esempio, ha avviato il processo per formare le linee del bando che dovrà essere fatto per i nuovi affidamenti), hanno già avviato le gare per l’assegnazione delle concessioni balneari, senza attendere le linee guida nazionali. "A Pisa, invece – conclude Bianchi –, stanno aspettando fino all’ultimo momento, sperando che ci sia un riconoscimento del valore investito e che vengano previste delle modalità per tutelarci".
EMDP