MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

Ma non saranno bocciati: "Disposizione educativa"

Il preside Maurizio Berni, spiega le motiviazioni che hanno portato all’atto "Ciò che è successo non poteva lasciarci indifferenti, serviva un segnale".

Alcune studentesse all’uscita dalla scuola Il preside Maurizio Berni spiega: «Vogliamo rendere consapevoli i ragazzi di ciò che è stato fatto» (foto d’archivio)

Alcune studentesse all’uscita dalla scuola Il preside Maurizio Berni spiega: «Vogliamo rendere consapevoli i ragazzi di ciò che è stato fatto» (foto d’archivio)

"I provvedimenti dati agli studenti che hanno preso parte alle occupazioni vogliono renderli più consapevoli su ciò che hanno fatto. Lo statuto scolastico può comportare la possibilità del 5 in condotta, ma noi non vorremmo avvalercene: il clima con cui abbiamo preso queste decisioni è educativo, non punitivo".

Il preside dell’Istituto d’Istruzione Superiore Santoni, Maurizio Berni, interviene per spiegare il motivo delle sospensioni che hanno riguardato alcuni studenti della scuola superiore, che nella notte tra il 18 e il 19 dicembre hanno occupato l’edificio in dissenso contro la riforma della scuola del ministro Valditara. Nel precisare che i provvedimenti "sono comparabili con quelli dati lo scorso anno scolastico, quando l’occupazione fu solo tentata", il dirigente scolastico ha voluto ribadire che "ciò che è successo non poteva lasciarci indifferenti e dovevamo mandare un segnale ai nostri studenti per fargli capire le conseguenze delle loro azioni. In ambienti meno protetti di quello scolastico - aggiunge Berni -, può comportare dei problemi".

La posizione del preside dell’istituto al concetto Marchesi è chiara. "Durante l’occupazione sono stati fatti seri danni alla scuola: 2800 euro di vetri rotti, 250 euro di estintori svuotati, 1400 euro di computer rubati e molto altro. L’entità dei danneggiamenti è tale da orientarci verso questi provvedimenti, anche se nessuno dei ragazzi sanzionati è stato accertato come autore diretto dei danneggiamenti ma sono stati visti dai professori nei locali durante l’occupazione". Tuttavia, anche se alcuni temono lo spettro di una bocciatura assicurata, Berni cerca di calmare le acque spiegando innanzitutto che lo spirito con cui sono state elargite queste sanzioni "non è assolutamente punitivo, ma educativo. Sicuramente lo statuto della scuola può prevedere, per sospensioni sopra i 15 giorni, la possibilità di un 5 in condotta ma non è il clima con cui stanno avvenendo queste sanzioni. La nostra idea è rendere consapevoli i ragazzi su ciò che hanno fatto, non vogliamo avvalerci della possibilità di fargli ripetere l’anno".

A sostegno di quanto detto, il preside del Santoni ha sottolineato che "nessun provvedimento prevede l’allontanamento dalla comunità scolastica e vorremmo trasformare tutte le sanzioni disciplinari in attività socialmente utili o volte al recupero del bene danneggiato. Sarà salvaguardato - conclude il preside del Santoni, Berni - per molte sospensioni anche l’obbligo di frequenza per non danneggiare i ragazzi nel percorso di studio".

Mar.Fer.