Marina di Pisa, 21 novembre 2024 – “La diga davanti al bagno Gorgona non ha retto, e via Maiorca è di nuovo sott’acqua”. Sono passate da poco le 9 di mattina, quando ieri è di nuovo sceso il panico tra i marinesi. I venti hanno raggiunto durante l’allerta gialla, poi tramutata in arancione i 100 km/h, mentre alla Gorgona l’ondametro ha registrato onde alte fino ad 8 metri, mentre l’acqua del mare è entrata in alcune delle strade della cittadina. Ed è di nuovo terrore e sconforto, la cella 1, dove sono stati fatti la scorsa primavera le operazioni di rifocillamento della diga secondo molti si è di nuovo abbassata.
“I massi che compongono la testa di diga hanno ceduto – dice Vittorio Capraro, marinese che abita proprio di fronte alla diga, ma il pericolo vero secondo Simona Rindi, presidente del centro commerciale naturale di Marina di Pisa, deve ancora arrivare e “sarà tra domani (oggi, ndr) e venerdì”. È stata prorogata infatti dalla Sala operativa della Protezione civile regionale l’allerta arancione per mareggiate e vento forte fino alla 18 di oggi e sono previste nella giornata raffiche di vento fino a 110 km/h. Lo scostamento dei massi della diga soprattutto nella “cella 1” anche se davvero fosse avvenuto, secondo gli esperti della Regione, sarebbe comunque irrilevante di fronte all’altezza che le onde hanno raggiunto. Sarà necessario, per scoprire se ci sia stato un cedimento, effettuare dei rilievi quando il mare sarà calmo, solo allora sarà possibile verificare lo stato delle dighe dopo gli eventi di questi giorni. Il vero dato di fatto, rimane che certi eventi definiti straordinari sono ormai da qualche anno a questa parte diventati ordinari. In tanti i residenti ieri rassegnati al destino di combattere il mare con le mani, con i sacchi di sabbia, paratie e tra il rumore del vento in molti si sono armati di palette e scope per liberare i tombini dalla sabbia.
“A causa del forte vento – aveva scritto in mattinata, prima che via Maiorca venisse in parte invasa dall’acqua il sindaco di Pisa, Michele Conti -, l’acqua del mare è entrata sulla strada in alcuni punti del lungomare di Marina. Solo all’altezza di via Duodi i sassi hanno invaso la carreggiata, in corrispondenza della “cella 4“ che deve essere ancora rinforzata. La protezione civile comunale continua a presidiare il territorio, i mezzi autospurgo lavorano sulle griglie che, in ogni caso, per adesso stanno ricevendo bene”. Sulle strade allagate, infatti, i mezzi autospurgo sono riusciti ad aspirare l’acqua prima che questa prendesse il sopravvento su negozi e case. Niente da fare invece per il bagno Gorgona che è crollato di nuovo sotto la furia delle onde, “è successo ancora – dice il titolare, Stefano Sbrana -, le cabine sono state completamente distrutte, non avevo ancora finito di pagarle, e di ristori ancora non mi è arrivato un euro”. Polemiche anche per la mancata chiusura delle scuole sul Litorale, con genitori preoccupati che, dalle 10 in poi, hanno tempestato di chiamate per riportare a casa i loro figli. La rabbia è tanta, e le polemiche infervorano sui social, “siamo delusi da tutti”, o ancora “vanno rimessi i new jersey”. Politica nel mirino, e attacchi arrivano anche da parte di Elena Meini e Giovanni Pasqualino, rispettivamente consigliera regionale e comunale della Lega: “Parole tante – dicono –, fatti ben pochi dall’Ente regionale, se ogniqualvolta le condizioni meteo sono avverse, la località va sott’acqua”.