REDAZIONE PISA

Pisa, un anno dopo le manganellate: “Dobbiamo continuare la nostra lotta”. Ma il corteo fa flop

La giornata di sabato ha visto varie mobilitazioni per le vie del centro, ma i presenti erano circa 200. Il pensiero è andato al 23 febbraio del 2024, quando 17 ragazzi rimasero feriti dopo le cariche

Un momento della manifestazione

Un momento della manifestazione

Pisa, 23 febbraio 2025 - «Mi ricordo un anno fa, in questo esatto punto, fu il caos, ricordo che non riuscivo a muovere il braccio dal dolore». Siamo in via San Frediano, un anno dopo quei fatti di Pisa, le manganellate della polizia, e poi i video che iniziarono a circolare e fecero velocemente il giro di tutta Italia.

Un ragazzo ricorda quei momenti con un suo coetaneo, mentre il corteo di ieri, un flop, solo 200 studenti sfila davanti al liceo Russoli e ad alcuni liceali affacciati alle finestre che applaudono. La polizia, il 23 febbraio dello scorso anno, aveva caricato alcune decine di studenti che protestavano per la Palestina, ferendone 17, di cui 11 minorenni.

Volevano raggiungere piazza dei Cavalieri, ma poi non si sa. In quei giorni si rincorsero accuse e false notizie su un presunto «assalto alla sinagoga», che si trova però in tutt’altra parte della città. «Pisa non perdona» scritto sui muri.

La rabbia degli studenti scesi in piazza ieri è ancora tanta: cori contro le forze dell’ordine e slogan pro-Palestina. Qualche residente ha protestato per le scritte sui muri. Tante bandiere della Palestina hanno colorato il corteo, guidato da un furgoncino dell’Usb. Tuttavia, la partecipazione è stata ridotta.

Forse la pioggia ha scoraggiato molti. Gli studenti partiti da piazza Guerrazzi e arrivati in piazza dei Cavalieri, passando dalla stazione per contestare il ddl Sicurezza e la zona rossa, erano pochi. Niente di paragonabile alla grande manifestazione che, nei giorni successivi alle cariche della polizia, aveva portato in piazza 5 mila persone.

«Quella violenza non ci ha fatto paura – ha detto uno degli organizzatori dal megafono –, ma ci ha fatto capire che dobbiamo continuare con la nostra lotta. Avevano paura che saremmo andati alla sinagoga, ma la lotta per liberare la Palestina non ha nulla a che vedere con l’antisemitismo». Il corteo studentesco ha sfilato fino in piazza XX Settembre, poi nel pomeriggio si è rinfoltito con alcune decine di attivisti di sigle politiche e sindacali vicine alla sinistra radicale, tornando nuovamente in piazza dei Cavalieri e nel luogo dove avvennero le manganellate.

Sempre nel pomeriggio, la Curva Nord del Pisa, durante il match casalingo contro la Juve Stabia, ha esposto uno striscione con la scritta «Pisa non dimentica», in riferimento a quella giornata. Tra le richieste avanzate dai manifestanti, «l’annullamento di qualsiasi procedimento investigativo e penale contro gli studenti manganellati». Sono 13 gli studenti che, a novembre scorso, hanno ricevuto un avviso di garanzia. Dieci, invece, i poliziotti indagati. I manifestanti hanno chiesto anche, «la rimozione della zona rossa e delle ordinanze antidegrado a Pisa, l’introduzione dei codici identificativi sulle divise delle forze dell’ordine, il ritiro del ddl Sicurezza prima del voto al Senato e la rottura di ogni legame tra Italia e Israele». La giornata di protesta poi si è conclusa nel tardo pomeriggio senza incidenti.