Il Distretto tecnologico manifattura avanzata della Regione è una sfida molto importante perché la manifattura è un comparto molto importante per la Toscana. La mia conferma riconosce il ruolo significativo del territorio pisano in questo campo. Ciò si collega alla presenza di piccole aziende e startup attive nel settore e allo stretto rapporto con le Università". Parola di Riccardo Toncelli, amministratore delegato di Dumarey Flowmotion Technologies e membro del consiglio generale dell’Unione Industriale Pisana con delega all’Innovazione, confermato presidente del Distretto Tecnologico Manifattura avanzata della Regione Toscana, l’organismo che deve indirizzare e attuare politiche di sviluppo in materia di nuove tecnologie al servizio delle aziende manifatturiere che il manager di origini livornesi guida dal 2018. Ente gestore per l’attuazione di iniziative e progetti è il consorzio Pontech di Pontedera.
Ricerca e manifattura come si coniugano? "La manifattura avanzata non si può scindere dalla ricerca: parliamo di robot, cobot, di digitalizzazione, di gestione della catena di fornitura con dati integrati, fino alle applicazioni di Intelligenza artificiale. Sono questi significativi punti di forza espressi dal sistema universitario e della ricerca toscano".
Il distretto, dunque, ha un ruolo strategico di coordinamento e indirizzo in un settore produttivo determinante per il Pil toscano. "E vogliamo anche renderlo un luogo fisico per favorire lo scambio di conoscenze a tutti i livelli. Scambio e confronto sono leve decisive per il rilancio della competitività. Se è vero che in Italia fare manifattura è difficile perché oneroso a causa dei costi dell’energia, del personale, della logistica, è anche vero che le nuove tecnologie possono aiutarci a recuperare creando efficienza". In che modo?
"In Dumarey, ad esempio, abbiamo utilizzato robot e cobot per il rilancio dell’azienda senza rinunciare alle persone, che anzi sono state valorizzate con un aumento delle loro competenze. Intendo replicare questo modello e renderlo fruibile anche dalle aziende più piccole e da quelle che magari hanno un concetto di produzione meno moderno".
Le nuove tecnologie sono decisive soprattutto nel comparto produttivo dell’automotive. "L’Unione industriale pisana ha dedicato una giornata a questo tema e abbiamo ascoltato da Gianmarco Giorda, direttore generale di Anfia, l’associazione nazionale filiera dell’auto, un interessante studio che confrontava i costi della manifattura in Italia e nelle altre nazioni europee. Sebbene l’incidenza dei costi di energia, lavoro e logistica, releghi l’Italia nelle ultime posizioni, nel caso della produttività siamo invece i migliori. Questa è una conseguenza del fatto che, almeno nell’automotive, si investe in automazione e sistemi di manifattura avanzata. Ora bisogna sollecitare anche altri settori della manifattura e sostenerli nell’innovazione".
Gab. Mas.