GABRIELE MASIERO
Cronaca

Corteo-bis: attesi in 5mila a Pisa. Contro guerra e manganelli attraversando il centro città fino a Piazza dei Cavalieri

Nuova mobilitazione: con gli studenti la variegata galassia della sinistra antagonista ma anche la società civile indignata per i fatti del 23 febbraio, associazioni, sindacati e partiti

La manifestazione di protesta per i fatti avvenuti a Pisa e a Firenze

Pisa, 2 marzo 2024 – Stavolta Pisa li vedrà in carne e ossa e non solo nei video, o sui giornali. Promettono di essere tantissimi gli studenti che oggi attraverseranno la città per chiedere l’immediato cessate il fuoco a Gaza, ma anche per manifestare (pacificamente) la loro rabbia per le manganellate subite la settimana scorsa davanti al "Russoli". Migliaia di studenti (le stime parlano di 5mila) invaderanno le vie dello shopping nel pomeriggio per attraversare il centro e raggiungere quella Piazza dei Cavalieri che il 23 febbraio fu loro negata dalle cariche della polizia.

"Nel pomeriggio odierno il Coordinamento degli studenti medi ha preavvisato una manifestazione per domani. La partenza è prevista alle 14 da piazza Vittorio Emanuele e si snoderà per il centro cittadino". Lo rende noto la questura pisana con una comunicazione ufficiale prendendo atto del preavviso e del percorso comunicato dai promotori del corteo che dunque sarà svolto appunto secondo l’itinerario indicato.Una settimana di polemiche furiose si chiude con le facce imberbi e arrabbiate dei ragazzi che oggi in quella piazza ci andranno di nuovo e lo faranno facendosi notare da tutti. Passando davanti ai bar e ai negozi di Corso Italia, Palazzo Gamabcorti, per poi raggiungere prefettura, questura e, appunto, Piazza dei Cavalieri, anche se dal lato opposto rispetto a via San Frediano dove lo sbarramento della polizia li respinse caricando un corteo di un centinaio di studenti per lo più minorenni. Immagini cruente che hanno indignato molti e tra i primi il sindaco Michele Conti e il rettore dell’Ateneo Pisano Riccardo Zucchi.

Perfino il presidente Sergio Mattarella ha detto la sua: "I manganelli sui ragazzi esprimono un fallimento". Da sinistra piovono da giorni critiche feroci al Governo e al ministero dell’Interno, da destra è soprattutto la Lega ad alzare le barricate: "Il fallimento - ha detto il deputato pisano Edoardo Ziello - è delle famiglie di questi studenti e dei docenti che soffiano sul fuoco". E che ieri ha rilanciato la sua polemica con l’opposizione: "La coerenza non è certo di casa a sinistra. Prima sostengono, a colpi di interviste di cultori del diritto costituzionale, che la comunicazione e il preavviso per l’esercizio del diritto di manifestazione sono superflui e quindi non necessari, salvo poi rimangiarsi tutto e dare il preavviso alla questura per il corteo di oggi". Sul fronte dell’inchiesta, Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza conferma che gli agenti delle due squadre del reparto mobile di Firenze impiegati a Pisa "hanno contribuito fattivamente alla loro specifica individuazione" attraverso i filmati. Le risultanze sono state trasmesse alla Procura. Passaggio fondamentale per chiarire chi e perché ha ordinato le cariche sugli studenti. Che oggi tornano in piazza. E con loro anche le sigle della sinistra radicale e al mondo antagonista. Ma anche associazioni, sindacati e partiti. I giovani democratici (la giovanile del Pd): "Lunedì porteremo in Consiglio comunale una mozione frutto del lavoro della coalizione di centrosinistra che chiede un cessate il fuoco in Palestina e sanzioni al governo di Netanyahu per il genocidio di Gaza. Chiediamo ancora una volta la rimozione del questore".

A San Giuliano Terme il Pd, con il consigliere comunale Francesco Simonini, ha fatto approvare due mozioni una che esprimere solidarietà agli studenti caricati e l’altra per chiedere codici identificativi e body cam sui poliziotti dei reparti mobili. Richeista analoga sarà portata in consiglio comunale anche a Pisa da Sinistra unita. Obiettivo dei promotori del corteo (la rete degli studenti medi) è farsi sentire pacificamente. Il servizio d’ordine predisposto da questura e prefettura sarà massiccio, con rinforzi inevitabili anche da fuori città (per precauzione le mura resteranno chiuse). Ma lungo il percorso ci saranno anche alcuni avvocati: una sorta di "scorta democratica", come evocato nei giorni scorsi dal leader di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, per evitare provocazioni e vigilare sul lavoro delle forze dell’ordine.