
Antonia Arcenni, Arcenni Tuscany-Chiocciole dal cuore della Toscana
Pisa, 9 ottobre 2020 - Chi va veloce... mangia le chiocciole. Un paradosso? No, pura verità. Prive di grassi e colesterolo, proteiche, sane, sono perfette per l'alimentazione dello sportivo. E non è un caso, quindi, che alla Pisa Half Marathon, in programma domenica 11 ottobre per le strade della città, un gruppo di 'valorosi' correrà con una maglia speciale targata Arcenni Tuscany-Chiocciole dal cuore della Toscana (www.arcennituscany.com). E per chi vorrà sperimentare sughi e preparazioni, sabato 10 all'Expo di piazza Vittorio Emanuele potrà trovare lo stand dell'azienda di Capannoli guidata da Antonia Arcenni, con sconti (per gli atleti il coupon sarà direttamente nel pacco gara, assieme a quello per il libro “Pisa è Tuttomondo”) e sfiziosità tutte da assaporare.
Come è nata l'idea di allevare chiocciole?
“Era il sogno di mio padre. Poi un giorno mio marito ed io, in Piemonte, girando per le Langhe, ci siamo imbattuti in alcuni allevamenti. Abbiamo così scoperto l'Istituto Internazionale di Elicicoltura di Cherasco. Lì abbiamo fatto un corso, ci è subito piaciuto il loro metodo naturale. E abbiamo convertito alcuni terreni di famiglia. Due ettari e mezzo di superficie di allevamento, in totale circa 30 destinati a coltivare tutto quel che serve per garantire un'alimentazione giusta e sana alle chiocciole, senza mangimi, pesticidi ed additivi chimici. Ora abbiamo piantato la colza che sarà pronta a primavera. D'estate i girasoli. In questa stagione invece le chiocciole mangiano cavolo e carote”.
Sughi, patè, chiocciole spurgate pronte per essere cucinate. C'è anche la zuppa Toscana con le chiocciole...
“Sì, una ricetta tradizionale che arriva dal territorio, scoperta grazie ad alcune contadine qui del posto. Era la zuppa, altamente proteica e nutriente, che le mamme davano ai loro figli. Si trovava in natura e a costo zero”.
Una ricetta per i palati curiosi?
“Le chiocciole fritte”.
Facciamo finta di essere davanti fornelli...
“Si inizia mescolando le chiocciole sgusciate con la farina. Poi si sbattono le uova con un pizzico di sale. A questo punto si fa scaldare l’olio per frittura in una padella, si passano nell'uovo e nel pangrattato le chiocciole già infarinate per poi friggerle una per una. Dopo aver tolto l'eccesso di olio su un panno o su carta-paglia, si mettono tutte le chiocciole in un piatto di servizio. Vanno servite caldissime e fumanti”.
Qualche prodotto nuovo ai blocchi di partenza?
“Le chiocciole pronte sott'olio. Possono essere usate per tutte le preparazioni, si possono friggere o anche mettere sulla pizza. Usiamo l'olio biologico della zona Montecastello”.
C'è un momento particolarmente emozionante nell'allevare le chiocciole?
“Di notte, nel silenzio, quando riesci a sentire le chiocciole che sgranocchiano. Sembra quasi di ascoltarle mentre parlano”.