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Maurizio Baglini e Francesco Fiore protagonisti ai Concerti della Normale

Il duo sarà al Teatro Verdi di Pisa martedì 8 aprile, con un programma di musiche di Schubert, Schumann e Hindemith

Maurizio Baglini

Maurizio Baglini

Pisa, 7 aprile 2025 – Maurizio Baglini e Francesco Fiore ai Concerti della Normale. Martedì 8 aprile al Teatro Verdi di Pisa a partire dalle ore 21 i due musicisti, rispettivamente pianista e violista, eseguiranno alcune sonate di Franz Schubert, Robert Schumann e Paul Hindemith. Prima del concerto si ritroveranno nella Sala Stemmi della Scuola Normale Superiore, in Piazza dei Cavalieri, per un incontro aperto al pubblico alle 18.15: sarà una conversazione sulla musica, la loro carriera e sul programma della serata al Verdi moderata dall’allievo normalista Abel Ficano.

Maurizio Baglini torna nella sua città (è nato a Pisa il 4 marzo 1975) per una serata che promette di esaltarne le doti di grande virtuoso. Vincitore a 24 anni del “World Music Piano Master” di Montecarlo, è tra i musicisti più brillanti e apprezzati sulla scena internazionale. Ha al suo attivo un’intensa carriera concertistica in Europa, America e Asia con oltre milleduecento concerti come solista e altrettanti di musica da camera. Il suo vasto repertorio spazia da Byrd alla musica contemporanea, con riferimenti importanti a Chopin, Liszt e Schumann.

Ad accompagnare il pianoforte di Maurizio Baglini, che suona un grancoda Fazioli, ci sarà la viola di Francesco Fiore, vincitore di numerosi premi e concorsi, che si è imposto fin da giovanissimo come uno dei musicisti più interessanti ed ecclettici della sua generazione, docente di Viola presso il Conservatorio “C. Monteverdi” di Cremona in cui insegna anche Baglini. È stato anche nominato curatore delle preziose viole custodite nel museo del violino “A. Stradivari” di Cremona.

Tre le sonate in programma al Teatro Verdi: Franz Schubert, con la splendida sonata detta “Arpaggione” (ovvero realizzata all’inizio dell’Ottocento per uno strumento ormai raro, l’arpaggione appunto, un ibrido tra violoncello e chitarra, sostituito in questo concerto dalla viola); Robert Schumann con il capolavoro op. 113 “Quadri fiabeschi”, esempio di romanticismo estremo e struggente; per finire la Sonata in fa maggiore op. 11 n. 4 di Paul Hindemith, in cui convergono in un felicissimo connubio ispirazioni musicali differenti, e che nel complesso si pone come uno dei lavori da camera più ispirati di Hindemith.