Raccontare un Mazzini diverso dal personaggio triste e malinconico raccontato nei libri di scuola e scoprirne la sua umanità. E’ il progetto della Domus Mazziniana, presentato ieri al convegno organizzato dalla Fondazione Insigniti Omri (ordine al merito della repubblica italiana) e dalla stessa Domus Mazziniana. "Un Mazzini - ha spiegato il direttore della Domus, Pietro Finelli - grande intellettuale europeo, in grado di dialogare alla pari con i protagonisti della cultura politica contemporanea, da Tocqueville a Marx, ma anche un Mazzini attento ai bisogni degli ultimi. Fondatore di una scuola per i bambini italiani emigrati a Londra, avversario della ‘tratta dei bianchi’, organizzatore di grandi campagne di sensibilizzazione pubblica. Amico di Charles Dickens e George Sand. E soprattutto colto nella sua intimità, nell’amore romantico per Giuditta Bellerio, nella passione per la musica, in grado di consolarlo nella latitanza svizzera come nella difesa della Repubblica Romana".
La conferenza è iniziata con i saluti del prefetto, Maria Luisa D’Alessandro e delle altre autorità locali, seguiti dall’introduzione del presidente della Domus, Paolo Mancarella, e del comitato pisano della Fondazione Omri. Dopo l’intervento di Finelli, si è tenuta la lectio magistralis di Michele D’Andrea su "La hit parade del ’48: successi e fiaschi della musica del Risorgimento". Infine, il prefetto Francesco Tagliente, presidente della Fondazione Insigniti Omri, ha illustrato la richiesta della Fondazione stessa di riconoscere costituzionalmente "l’inno di Mameli e il Tricolore. Non vedo ragioni per non riconoscere costituzionalmente un simbolo così rappresentativo e storico come l’inno di Mameli".