di Enrico Mattia Del Punta
È stato preso in custodia dai carabinieri e condotto in una comunità minorile il 17enne che è accusato di aver aggredito , senza un motivo, Zackaria Oubamou, diciottenne barista e studente. Il fatto era accaduto sabato scorso in piazza Dante. Il giovane, residente in provincia, è accusato di aver colpito Zackaria con pugni e calci mentre lui si trovava a terra inerme, provocandogli ferite, la prognosi è di 30 giorni.
Gli investigatori sono riusciti ad arrivare al minorenne grazie a una videocamera in via dell’Arancio, a pochi metri da piazza Dante, luogo dell’aggressione, ma anche grazie alle tante testimonianze raccolte di chi quella sera intorno alle 23 si trovava lì.
Il 17enne di origini macedoni, già denunciato, è lo stesso che i carabinieri delle compagnie di Pontedera e Pisa hanno individuato e identificato insieme a un altro 15enne. Secondo gli investigatori, la notte di San Silvestro dell’anno scorso, avrebbero portato a segno quattro rapine nel centro di Pisa, ai danni di alcuni coetanei.
Mentre il 17enne è coinvolto anche nelle indagini per l’aggressione a Zackaria, si sta ancora cercando di approfondire le eventuali responsabilità dell’altro minore in altri episodi delle scorse settimane avvenuti in piazza Dante e denunciati a gran voce da famiglie e commercianti della zona.
Gli uomini dell’Arma hanno eseguito le misure cautelari per i due giovani in relazione ai reati commessi la notte di Capodanno. Approfittando della presenza di molti ragazzi in strada per festeggiare l’inizio dell’anno, i due avrebbero rapinato alcuni coetanei tra Lungarno Mediceo, il ponte di Mezzo e piazza Dante. Utilizzando una bottiglia rotta, avrebbero intimorito le vittime, costringendole a consegnare telefoni cellulari, sigarette e il denaro che avevano portato dietro per la serata.
Dopo le denunce presentate dai genitori pochi giorni dopo la brutta esperienza vissuta dai figli, i carabinieri sono riusciti a identificare i due minorenni.
La Procura per i minorenni di Firenze ha richiesto per entrambi la misura cautelare del collocamento in comunità minorile, accolta dal tribunale per i minorenni.
I due sono dunque stati portati in due comunità diverse.