REDAZIONE PISA

Modellino in vasca con onde simulate e 20 giorni per i test

Il Genio Civile di Livorno e Pisa ha sviluppato un progetto stimato in 6 milioni di euro per salvare Marina di Pisa e il litorale pisano. Si è basato su modelli matematici e una vasca di scala della cella 4 della diga. Dati aggiornati dopo la mareggiata del 2 novembre saranno usati per rifare le valutazioni.

Una vasca e un modello in scala della cella 4 della diga di Marina di Pisa. Questo il metodo scientifico usato per il progetto (stimato in 6 milioni) che dovrebbe salvare Marina di Pisa e il litorale pisano. L’opera e il metodo a cui si è arrivati alla sua progettazione è stata illustrata dal dirigente del genio civile di Livorno e Pisa, Francesco Pistone. "L’anno scorso – ha spiegato Pistone -, abbiamo avviato una collaborazione con l’università di Firenze e l’università di Pisa rispettivamente per avviare un approccio scientifico basato su modelli matematici per affrontare e ipotizzare le varie soluzioni al problema erosione della costa. Ci siamo basati su anni di raccolte dati, di mareggiate ed eventi atmosferici estremi. Abbiamo – continua il dirigente del genio civile -, ricostruito in vasca un modello con la situazione di Marina di Pisa, le sue spiagge di ghiaia, le dighe e le case. A quel punto, con l’università di Firenze, e con il coordinatore del dipartimento d’ingegneria idraulica e marittima, Lorenzo Cappietti, abbiamo simulato vari moti ondosi e tarato il modello matematico che ci ha ci ha permesso di fare tutte le valutazioni del caso".

Da qui l’ipotesi che ha portato al progetto definitivo, un allargamento della scogliera per spostare il frangimento dell’onda più a largo possibile e un potenziamento a terra della materiale ghiaioso che andrà a diminuire il tirante d’acqua che mette in moto le ghiaie. Il progetto però deve essere aggiornato e testato sui nuovi dati raccolti dopo la mareggiata del 2 novembre.

"Alla boa di Gorgona – spiega Pistone -, abbiamo misurato onde alte 6 metri e mezzo, dopo di che la boa si è rotta, quindi è plausibile che si sia arrivati ad onde alte anche 7 metri o più". È partendo proprio da questi nuovi dati, che il genio civile si prenderà 20 giorni per rifare le valutazioni e testare nuovamente il progetto. "Dobbiamo rimisurare i dati rispetto a quello che è successo – dice l’ingegnere -, i valori di riferimento vanno rimessi in discussione, possiamo farlo velocemente e con piccoli perfezionamenti possiamo aggiornare il progetto".

E.M.D.P.