Sono 18 i casi di morbillo tra i residenti della provincia di Pisa e il territorio registra, come anticipato da La Nazione, una recrudescenza di infezioni tanto da indurre l’Asl Toscana nord ovest a diffondere una serie di consigli utili per evitare di contrarre la malattia, a cominciare dalla verifica "della propria suscettibilità al morbillo e a provvedere alla vaccinazione quanto prima se non protetti, cioè se non si è mai avuto il morbillo (o non ci si ricorda) e non sono state ricevute due dosi". "I nuovi casi - sottolinea Antonio Gallo, responsabile dell’igiene pubblica di Pisa - si sono concentrati, in particolare, nella zona Pisana che comprende i comuni di Calci, Cascina, Crespina Lorenzana, Pisa, Fauglia, San Giuliano Terme, Vecchiano, Vicopisano e Orciano. Dei 18 contagiati 11 sono stati ricoverati e gli altri 7 sono rimasti isolati a casa. I pazienti hanno fra i 25 e i 69 anni, un’età media di 42 anni e uno soltanto riguarda un bambino di meno di un anno (troppo piccolo per essere protetto dalla vaccinazione) contagiato in un cluster familiare".
L’Igiene Pubblica della Asl, spiega l’azienda sanitaria in una nota, "è la centrale di segnalazione e validazione di tutte le malattie infettive sia del territorio, sia dell’ospedale e sta tutt’ora svolgendo le indagini epidemiologiche, tracciando i casi e, se necessario, suggerendo di effettuare il prima possibile la vaccinazione anti-morbillo (protettiva se eseguita entro le 72 ore dall’esposizione) e informare le persone esposte dei comportamenti da tenere per ridurre il rischio di estendere il contagio". Tra i consigli utili ci sono soprattutto quelli rivolti a genitori e pediatri "di non procrastinare la vaccinazione anti-morbillo nei bambini di un anno, di prestare particolare attenzione alla propria suscettibilità che deve, inoltre, essere posta da tutti coloro che frequentano persone fragili, donne in gravidanza e tutti i bambini al di sotto di un anno di età che, per calendario vaccinale, non sono ancora vaccinati (quindi genitori, o in procinto di diventarlo, insegnanti, operatori a qualsiasi titolo dei servizi per l’infanzia)". Infine l’Asl raccomanda la vaccinazione a tutti i suscettibili non protetti che abbiano avuto contatti diretti o non diretti, perché può addirittura impedire che una persona si ammali se viene effettuata entro le 72 ore, e di indossare la mascherina Ffp2 negli ambienti collettivi come gli ambienti di lavoro e di socialità ed evitare la frequenza di persone non protette, neonati e donne incinte, le sale d’aspetto degli studi medici e degli ospedali".