La Procura di Pisa chiede l’archiviazione per i sei medici indagati a seguito della morte di un 49enne che aveva subito il trapianto di prancreas e rene. La morte sopraggiunse all’ospedale Cisanello. L’uomo era originario di Ceglie Messapica (Brindisi), e il decesso avvenne nella notte tra il 9 e il 10 maggio scorsi. Le indagini scattarono a seguito dell’esposto della moglie per chiedere chiarezza sulla morte del marito anche in ragione, si apprende, della sospensione di un farmaco che sarebbe stata disposta. La Procura aprì un fascicolo a seguito del quale il pubblico ministero Giovanni Porpora dispose l’autopsia con incarico al medico legale Luciana Sonnellini e al professor Paolo Fabbrucci. I sei medici che finirono sono la lente della indagini sono assistiti dagli avvocati Patrizio Pugliese e Boggi di Massa. Il 49enne brindisino era stato sottoposto, appunto, a un doppio trapianto nelle settimane precedenti con il quale sperava di poter tornare a vivere pienamente. E sia lui, ma anche la moglie e la famiglia confidavano in un esito positivo di tutto il percorso. All’esito del lavoro d’indagine e delle risultanze degli accertamenti disposti il pubblico ministero ha chiesto che la posizione dei professionisti venga archiviata in quando sarebbe emerso, si apprende, che i medici avevano rispettato i protocolli previsti per un caso come quello oggetto d’indagine. Una posizione non condivisa dalla famiglia che ha presentato opposizione all’archiviazione. Passaggio che avrebbe dovuto essere discusso ieri davanti il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Pisa Giuseppe Laghezza. Discussione, però, che è stata rinviata per un difetto di notifica.
Carlo Baroni