REDAZIONE PISA

Mostra "La telefonia a Pisa"

Inaugurata al Comune l’esposizione sulla storia del mezzo di comunicazione che ha rivoluzionato le nostre vite

Mostra "La telefonia a Pisa"

Il telefono, questo sconosciuto. Così è, almeno per quella grande fetta di giovani che non hanno mai visto un apparecchio telefonico e rimangono attoniti di fronte ad una cornetta, chiedendosi a cosa possa servire. Nell’era degli smartphone che hanno ormai invaso la nostra vita quotidiana, a Pisa, nell’atrio di Palazzo Gambacorti, si inaugura la mostra "Storia della telefonia a Pisa dal 1884", dove grazie alla passione del curatore, Marcello Cecconi, si ripercorre l’arrivo in città del mezzo che ha rivoluzionato le nostre vite. "E’ un’iniziativa importante anche dal punto di vista culturale e storico - afferma Virginia Mancini, presidente della commissione cultura del Comune di Pisa - per dare una testimonianza storica ai nostri ragazzi di quello che era il telefono, la sua nascita, la sua evoluzione". Una mostra che vede esposti i primi documenti originali degli elenchi abbonati, pochissimi gli utenti che nel 1886 potevano "vantare" un telefono in casa o nell’esercizio commerciale: spiccano nomi storici delle banche e dei notai pisani. Il primo contratto della "Società Telefonica di Pisa" risale al 1884, un privilegio per pochi eletti, che però vede la città della torre una delle prime in Italia ad utilizzare l’apparecchio telefonico.

Il curatore della mostra Cecconi, racconta con entusiasmo e passione il lavoro di raccolta del materiale per la mostra: "L’idea di questo evento nasce da una vita dedicata a questo settore, ho lavorato dal 1963 in Teti, poi in Sip, sono un collezionista oltre che un professionista del settore. Dagli anni 70 ho raccolto molto materiale cartaceo e anche telefoni che vedete in parte qui, ma la mia idea è di realizzare una grande mostra, di cui questa sarebbe solo un assaggio". Incuriosisce vedere i primi apparecchi telefonici di fine 1800, modelli italiani ma anche francesi, la cui caratteristica peculiare sta nell’avere una seconda cornetta solo per l’ascolto, che ci fa immaginare conversazioni condivise, così come ai giorni nostri si fa con i gruppi delle chat di whatsapp. "Trovo davvero interessante questa mostra che tramanda ai giovani i nostri strumenti, quelli che abbiamo usato nella nostra vita passata- ha sottolineato la Mancini - oggi il telefono non è quasi più uno strumento utilizzato, lo smartphone viene usato per messaggi, social e viene persa la tradizione storica di questo fondamentale mezzo di comunicazione".

Alessandra Alderigi