Mozione urgente del centrosinistra: "Passo indietro sulla base militare"

Il segretario provinciale Oreste Sabatino e il segretario comunale Andrea Ferrante soddisfatti delle posizioni espresse in Consiglio a Pisa e sul territorio. "Noi oggi chiediamo che l’iter per il via libera si interrompa".

Mozione urgente del centrosinistra: "Passo indietro sulla base militare"

Oreste Sabatino

Prosegue nella commissione parlamentare la discussione sul decreto infrastrutture, per arrivare poi all’esame della Camera il prossimo 29 luglio con la conversione in legge del decreto che all’articolo 5 indica uno stanziamento di partenza pari a 20 milioni di euro per la realizzazione della nuova base militare al Cisam di San Piero a Grado e a Pontedera destinata al Gruppo di Intervento Speciale (Gis) e al primo Reggimento carabinieri paracadutisti Tuscania.

Nel frattempo i consiglieri comunali del progetto civico e progressista (l’opposizione di centrosinistra) hanno presentato una mozione che chiede a Regione e Parco un passo indietro sulla previsione della base nel territorio del Parco, dentro il Cisam. "Siamo molto soddisfatti di questo passo – dicono il segretario provinciale Oreste Sabatino e quello comunale Andrea Ferrante –. La mozione è anche il frutto di un percorso interno al Pd che ha visto coinvolti amministratori e dirigenti, e che conferma posizioni e impegni presi nel tempo, in sintonia con le forti preoccupazioni della comunità democratica".

I due segretari ricordano le prese di posizione dei sindaci di San Giuliano e di Vecchiano (questi anche presidente della Provincia) incentrate sulla contrarietà a qualsiasi intervento all’interno dell’area protetta.

"Oggi – aggiungono Sabatino e Ferrante – ci troviamo di fronte a nuovi passaggi legislativi, con l’aumento del finanziamento al progetto, che aumentano le preoccupazioni, perché dell’intervento si continua a sapere troppo poco, se non che i costi stanno lievitando in modo francamente allarmante. In un periodo di crisi, ci si chiede se non esistano altre possibilità più sostenibili, sul piano ambientale, su quello economico, su quello urbanistico. Certamente tali e tante risorse sarebbero utili per rispondere ad altre urgenze del territorio. Oggi sono ancora più forti i timori sulla sorte del bosco di cui si prevede l’abbattimento, un’evidente ferita al Parco e uno schiaffo a chi combatte per contrastare l’emergenza ambientale. È necessario che siano resi noti gli effettivi intenti, per consentire a chi governa il territorio e alla sua cittadinanza di valutare ed esprimersi".