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Musica Incanta il mondo, e...: "La passione resti priorità"

Il chitarrista pisano Carlo Corrieri sabato in concerto al Teatro Verdi e il racconto della brillante carriera

Carlo Corrieri, 36 anni, definito il «prodigio italiano della chitarra»

Carlo Corrieri, 36 anni, definito il «prodigio italiano della chitarra»

Tutto è cominciato da un souvenir, quando un amico di famiglia dalla Russia riporta proprio per lui una balalaica. Si incuriosisce e si fa comprare lo strumento più simile che si potesse trovare: una chitarra classica. E’ questo l’incontro in cui Cupido ha scoccato una delle sue frecce, questa volta fra il pisano Carlo Corrieri e uno strumento destinato a diventare la voce con cui è riconosciuto in tutto il mondo. Un percorso netto quello del "prodigio italiano della chitarra": le prime lezioni a soli 7 anni, quando ancora lo strumento è più grande di lui, poi le vittorie in concorsi nazionali e internazionali e i giri per mezzo mondo (se non di più!) per studio, tour e concerti continui. "L’acme della mia carriera – racconta Carlo – l’ho raggiunto quando ho suonato davanti al presidente Clinton, al Madison Square Garden: in quel momento ho sentito che stava succedendo qualcosa di straordinario". Dopo il diploma a 17 anni con lode e menzione d’onore al conservatorio Mascagni Carlo continua a studiare, fino ad ottenere una prestigiosa borsa di studio presso la Pepperdine University di Malibu in California dove affina le sue abilità. In America succedono cose strepitose: la più eccezionale, forse, una catena di eventi che lo porta prima a suonare per il console generale italiano a Los Angeles Diego Brasioli, poi a conoscere Tony Renis e a tornare in Italia per incontrare direttamente Andrea Bocelli, che ha scelto di averlo accanto in tournée e in apertura dei suoi concerti fin dal primo momento, quando ha ascoltato una sua versione particolarissima del Barbiere di Siviglia. "Penso che il sogno non debba superare mai la passione – continua però il musicista – perché nel mio caso la mia fortuna è stata continuare ad amare visceralmente solo la musica e lo strumento. Il resto viene da sé". E ora che il bagaglio comincia ad essere colmo di esperienze, i tempi sono maturi per dare un significato a tutto quello che ha vissuto. "Dopo un viaggio bellissimo durato anni nel Duo CarisMa, è come se sentissi che voglio interpretare tutto quello che finora ho fatto, ma ad un livello più profondo. Mi sto concentrando su un percorso individuale che continua ad avere la qualità al primo posto". Carlo infatti suona musica classica, dalla barocca a quella del Novecento e spiega: "Amo Johann Kaspar Mertz, un ungherese molto differente dagli altri romantici perché la sua è una musica in stile pianistico. Spesso non si nota che la chitarra è uno strumento da suonare con le unghie e non è facile ottenere un suono caldo. Quello che cerco io, quindi, è qualità in ogni nota: ecco che la soddisfazione più grande è proprio quando i critici mi dicono che la mia musica assomiglia a quella del piano. Quello significa che sono riuscito nel mio intento". Corrieri attualmente è docente di chitarra all’Accademia Stefano Strata e sabato pomeriggio si esibirà alle 17.30 al Teatro Verdi, per il ciclo di appuntamenti di Musica Verde, in un doppio concerto con Alessio Ciprietti. In pentola tanti progetti... ancora diversi dal solito.

Maria Cristina Capaccioli