Nardini va all’attacco: "Il Pd provinciale è gestito come ai tempi di Renzi. Così non può continuare"

L’assessora regionale dopo il voto nei nostri Comuni: "Mai avuto dubbi sulla riconferma di Franconi a Pontedera. Per Giglioli ero fiduciosa ora però deve ricucire a sinistra. A Ponsacco criticità cresciute nel tempo".

Nardini va all’attacco: "Il Pd provinciale è gestito come ai tempi di Renzi. Così non può continuare"

Nardini va all’attacco: "Il Pd provinciale è gestito come ai tempi di Renzi. Così non può continuare"

di Paola Zerboni

Il primo turno delle elezioni comunali e i ballottaggi di lunedi scorso ci consegnano una provincia di Pisa un po’ meno rossa. Con 23 Comuni ancora in mano al centrosinistra, otto (capoluogo compreso) che al centrodestra, sei a liste civiche, di varia estrazione. Chi vince davvero? Ne parliamo con l’assessora regionale dem Alessandra Nardini.

Partiamo dagli ultimi sindaci eletti: Pontedera e San Miniato hanno visto la riconferma dei sindaci di centrosinistra. Se lo aspettava? E la vittoria del centrodestra a Ponsacco?

"Ho sempre creduto nella vittoria a Pontedera. Ha governato bene e siamo andati al ballottaggio per un soffio. A San Miniato la situazione era un po’ diversa, con la sinistra divisa. Ma nonostante questo ero ottimista che al ballottaggio tra centrosinistra e destra le elettrici e gli elettori avrebbero scelto Giglioli. La partita di Ponsacco era oggettivamente difficile. Abbiamo cercato di aprire una nuova stagione, con il miglior candidato possibile, affidabile, competente e in grado di unire tutto il centrosinistra. Ma non è stato sufficiente a causa di criticità cresciute nel tempo e strumentalizzate in questi anni dalla destra, a tutti i livelli".

La segretaria Schlein, che ha chiuso la campagna elettorale di Pontedera, si è fatta viva a urne chiuse?

"Certo. E mi colpisce sempre l’attenzione di Elly ai territori. Sono contenta che sia venuta a Pontedera, ha mantenuto una piccola promessa che mi aveva fatto in un nostro recente incontro a Roma e che ha mantenuto".

E invece lei che ha detto al sindaco Franconi? E a Giglioli?

"Ho abbracciato Matteo dicendogli che la sua vittoria era la più bella risposta a una campagna vergognosa della destra fatta solo di attacchi personali contro di lui. A Simone ho fatto i complimenti. Ecaldeggiato che si lavori da subito ad una ricucitura a sinistra".

In una provincia che non è più monocolore, con il centrodestra che amministra il capoluogo e governa iel Paese, che difficoltà possono incontrare i sindaci di centrosinistra?

"I sindaci di destra saranno silenziosi esecutori del governo Meloni, che ha tagliato 80 milioni di euro ai Comuni toscani e sforbiciato tutto, dal sostegno agli affitti, alla scuola e alla sanità pubblica. Riescono anche a peggiorare le misure del governo. A Pisa, ad esempio, la giunta Conti ha escluso oltre il 70% degli idonei a ricevere il contributo affitto. I loro leader poi se ne infischiano della nostra provincia, gli esponenti del governo e l’europarlamentare Ceccardi si vedono solo in campagna elettorale".

Dove ha vinto il centrodestra, secondo lei è solo merito di un progetto politico premiato dagli elettori o è anche “colpa” del fuoco amico in casa Pd?

"Ogni elezione comunale è una storia a sé e nel nostro territorio il fuoco amico non c’è stato da nessuna parte, tranne a Capannoli".

Il caso Capannoli è stato abbastanza clamoroso. E i capannolesi hanno scelto in maniera piuttosto netta. Secondo lei si ricomporrà questa frattura con il Pd locale e provinciale? E la sindaca Cecchini potrà mai rientrare nel partito?

"Arianna è una compagna del Pd, lo è sempre stata e tale deve essere considerata. Chi ha provato ad espellerla, persino a urne aperte, non è titolato a farlo, come ha chiarito il Pd regionale. Il voto è stato un giudizio inequivocabile, venuto anche e soprattutto da elettrici ed elettori Pd, per vederlo basta confrontare i numeri di europee e amministrative. Chi ha provocato e chi ha avallato quella rottura, rischiando di consegnare il comune alla destra, dovrebbe trarre le conclusioni necessarie. Invece ho sbarrato gli occhi leggendo che il Pd provinciale ha incluso Capannoli tra i comuni considerati persi".

Ha più avuto modo di sentire il segretario provinciale Sabatino?

"Lo sentivo già poco prima e, da quando metà membri della sua segreteria si sono dimessi e lui è andato avanti come nulla fosse, non mi ha mai cercata. Anche in queste elezioni si è comportato da segretario solo di un pezzo del Pd. Alle Europee, ad esempio, non c’è stata una vera e propria campagna organizzata per la segretaria Schlein, ma solo per un candidato di una corrente fatto passare come candidato della provincia senza averne mai discusso in nessun organismo provinciale. A livello nazionale Schlein e Bonaccini stanno costruendo un clima di unità e condivisione, mentre qui si fa finta che il congresso non ci sia mai stato e gestiscono il Pd come se fossimo ancora al renzismo del 2014. Non si è preso atto del cambio di linea politica e non si discute di niente, neanche del fatto che in Toscana le elezioni sono andate bene, mentre in provincia di Pisa meno e abbiamo vinto soprattutto dove i territori hanno deciso autonomamente alleanze e candidature. Non si può andare avanti così".