REDAZIONE PISA

"Nel 2024 trecento imprese in più"

L'assemblea annuale della Cna a Pisa evidenzia la solidità dell'artigianato locale e l'impegno per la formazione. Preoccupazione per la crisi nel settore della moda e appello per soluzioni condivise.

La Confederazione Nazionale dell’Artigianato (Cna) di Pisa ha tracciato il quadro generale durante la sua assemblea annuale, avvenuta la settimana scorsa nell’auditorium della Camera di Commercio. E lo stato di salute che è emerso dal ‘check-up’ è rassicurante: trecento nuove imprese associate, un "bilancio solido" e tantissimi progetti messi a segno. Ma la serata all’auditorium Ricci è servita non solo per approvare il bilancio, ma anche analizzare i punti di forza e le criticità dell’economia pisana, per renderla ancora più produttiva. "Oltre al mero dato numerico e contabile che ci rende fortemente orgogliosi – ha detto il presidente di Cna Pisa, Francesco Oppedisano - voglio sottolineare il grande lavoro che la nostra associazione di categoria ha svolto sul fronte della digitalizzazione e della formazione. Siamo soci fondatori di ben due Its che ospitiamo nella nostra sede di Ghezzano, abbiamo ideato un programma televisivo interamente dedicato all’orientamento e la stretta e sinergica collaborazione con Regione Toscana e Università di Pisa sta avendo un impatto tangibile per i nostri associati". Poi il presidente di Cna Pisa ha aggiunto che "Il nostro obiettivo è chiaro: garantire che le aziende trovino personale qualificato per crescere. Non dobbiamo poi dimenticare l’importanza di riportare l’artigianato al centro dei pensieri dei giovani e delle loro famiglie, artigianato che non è solo un’opzione, ma una strada concreta per costruire il futuro, un lavoro che dà dignità, stabilità e opportunità di crescita". Impossibile non trattare il tema dello stato di salute dell’economia territoriale senza pensare alle criticità del settore della moda. Per questo il presidente nazionale di Cna, Dario Costanti, ha voluto lanciare da Pisa un appello per trovare soluzioni condivise, insieme al Governo, per risolvere la crisi che attanaglia il comprensorio del Cuoio. "Il governo ci dica se la moda è ancora un ambito strategico per il Paese, perché sulla profonda crisi del settore finora le risposte sono state insufficienti. La Cna è stata la prima associazione a evidenziare la crisi del settore già a febbraio e dopo quasi un anno ancora non si scorgono risposte efficaci. Anche le Regioni, ci sembra, stanno procedendo in ordine sparso, probabilmente per la mancanza di coordinamento".

M. F.