MARIO FERRARI
Cronaca

Nel mare per salvare i migranti. Esperienza col visore di Emergency

Al Museo delle Navi Antiche l’organizzazione umanitaria ha festeggiato i suoi trent’anni di attività. Pablo Pazzi: "Un evento per conoscere le rotte del Mediterraneo dai tempi dei romani ai giorni nostri".

Siamo su una nave rossa e bianca, gli stessi colori di Emergency. L’unico rumore è il verso di qualche gabbiano e le onde blu del Mediterraneo, poi un volontario in maglietta rossa ci spiega dove siamo: sulla Life Support, la nave dell’organizzazione fondata da Gino Strada che dal 2023 solca il mare per salvare le vite dei migranti. Scossi dalle onde, assistiamo ad alcuni soccorsi, di uomini, donne e persino di bambini recuperati da alcune imbarcazioni vecchie, arrugginite, con lo sporco che si ammassa da giorni di naufragio alla deriva. Si vedono nitidamente i volti dei giovani che, come mettono piede sul gommone di Emergency, scoppiano in lacrime o a ridere, abbracciando i soccorritori. Altri, invece, faticano ad alzarsi in piedi dal dolore e dalle ustioni. Caricati sulla Life Support, i migranti ricevono le cure di prima assistenza e un materasso dove potersi riposare, e durante il giorno alcuni volontari gli danno alcune nozioni di lingua italiana. Un ragazzo racconta della sua fuga dalla Sierra Leone e di come sia fortunato a poterlo raccontare, viste le difficoltà affrontate. L’ultima immagine che si vede è il Mediterraneo, con le sue onde blu, che si staglia infinito: quello stesso mare dove tanti non sono stati soccorsi. "È un pugno nello stomaco", dicono alcuni che hanno appena vissuto questa esperienza di 8 minuti. Eppure, una volta tolto il visore della realtà aumentata siamo ancora su una sedia del Museo delle Navi Antiche dove sta per iniziare una visita guidata sull’evoluzione del Mediterraneo dai tempi dei romani fino ai giorni nostri: uno dei quattro eventi per festeggiare i 30 anni di Emergency. "Abbiamo pensato di realizzare questa iniziativa - spiega Pablo Pazzi, volontario dell’organizzazione - in collaborazione con la Cooperativa Archeologica per scoprire le rotte del Mediterraneo che le navi eposte qui solcavano per il commercio; quelle stesse rotte che oggi la nave di Emergency ha attraversato per salvare 1200 vite. È strano pensare quanto sia cambiato il concetto del soccorso ai naufraghi: prima era un valore obbligatorio e significava difendere la sacralità della vita, oggi invece per qualcuno sembrano cambiati i paradigmi".

L’evento si è strutturato in due momenti, il primo è stata la visita guidata con spiegazione storica del museo pisano, il secondo invece ha visto come protagonisti i volontari della sezione di Pisa e Firenze di Emergency, che attraverso una serie di visori in realtà aumentata, hanno mostrato i video di alcuni salvataggi della Life Support. Il ricavato è stato devoluto all’organizzazione umanitaria.