Nella terra di confine. Rapina-choc dopo il mare. Uno dei bagnanti è grave

Brutale aggressione lunedì intorno alle 20 in via del Balipedio a Marina di Vecchiano. L’allarme dato da due turiste tedesche che li hanno visti a terra.

Nella terra di confine. Rapina-choc dopo il mare. Uno dei bagnanti è grave

Sul posto per primi gli agenti della Municipale che stavano pattugliando la zona. Loro hanno chiamato il. Commissariato di Viareggio che, per competenza, ha rinviato alla Questura di Pisa, cui spettano le indagini

di Martina Del Chicca

MARINA DI VECCHIANO

Erano rimasti sulla spiaggia di Marina di Vecchiano, ancora libera e incontaminata, protetta alle spalle dalla Macchia di Migliarino, fino al tramonto. Aspettando l’ora più bella. Poi, dopo un lungo bagno di sole e di mare, intorno alle 20 di lunedì una coppia di bagnanti, come tanti che frequentano quel litorale, si è incamminata sulla strada sterrata del Balipedio, per raggiungere l’auto posteggiata sulle sponde della Marina di Torre del Lago. Ma per loro il buio, più cupo, è calato ancora prima del sole. Perché su quella strada di confine tra la frazione di Viareggio e il Comune Vecchiano, una striscia di terra di tutti e pure di nessuno, dove anche il margine delle competenze sui controlli pare indefinito, e per questo eletta a terra di rifugio per disperati e base per lo spaccio di droga, i due uomini sono stati aggrediti a scopo di rapina.

Sorpresi alle spalle e malmenati senza pietà. E tutto questo per niente. Per uno zainetto con dentro un paio di asciugamani, un libro lasciato a metà, una bottiglietta d’acqua ormai vuota e pochi contanti. Chi li ha lasciati a terra, nel sangue, si è portato via anche la tenda che gli amici avevano montato sulla spiaggia per ritagliarsi uno spicchio d’ombra.

È per questo, o meglio per niente, che adesso si trova a lottare per la vita un uomo di 64 anni residente a Bozzano, ma originario dell’aretino. Dove vivono ancora i due genitori, ultranovantenni, che aspettano dal figlio una chiamata, che però non arriva. L’uomo è ricoverato in gravi condizioni nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Livorno, dov’è stato trasferito in tarda serata per essere sottoposto ad un delicato intervento alla testa durato tutta la notte. I medici si sono presi 72 ore per sciogliere la prognosi. L’amico che era con lui, un 52enne di Piano di Conca, lotta invece contro gli incubi all’ospedale “Versilia“, dov’è stato trattenuto per un grande ematoma all’orecchio, la frattura del setto nasale, e varie contusioni.

Mentre il 64enne dopo la brutale aggressione ha perso i sensi, il 52enne è rimasto sempre cosciente. Ma con gli occhi così gonfi per le botte da non riuscire a vedere un palmo oltre il naso, da non riuscire nemmeno a prendere il telefono per chiedere aiuto. E così è rimasto, in stato di profondo smarrimento, fin quando qualcuno si è incamminato su quella stessa strada. Sono state due turiste straniere, anche loro di ritorno da una giornata sul mare di Vecchiano, a trovare lungo la stradina sterrata, ricoperti di polvere e di lividi, i due uomini. Hanno richiamato l’attenzione di una pattuglia della Polizia Municipale, in quel momento era impegnata per dei controlli sulla Marina torrelaghese, dando indicazioni preziose per localizzare il luogo dell’aggressione e a far scattare i soccorsi. La chiamata alla centrale del 118 è arrivata intorno alle 20.30. Gli agenti della Municipale hanno prestato la prima assistenza, contattando il Commissariato di Viareggio che, per competenza, ha rinviato alla Questura di Pisa, cui spettano le indagini. Pochi per il momento i dettagli utili ad identificare l’autore della rapina, l’unica cosa che il 52enne ha riferito alle autorità è di aver visto arrivare, a bordo di una bici, un uomo dalla pelle scura. E subito dietro le botte. Ma vista l’entità delle ferite, la violenza sofferta, è possibile che non fosse solo. Ed è anche ipotizzabile che l’agguato sia stato pianificato, che chi ha agito abbia aspettato che la stradina si svuotasse del traffico quotidiano di bagnanti per tentare quel colpo disperato. Di cui sono rimaste vittime i due amici di Massarosa, ma poteva succedere a chiunque. Chiunque lunedì abbia aspettato l’ora più bella, l’iniziodel tramonto, per attraversare quella stradina di mezzo. Dove la legalità è labile come i confini.