Il 2024 appena conclusosi è stato un ottovolante di emozioni per il mondo del calcio pisano, tra annessi e connessi. In pochi mesi un ambiente "diviso" anche dai problemi sullo stadio si è trasformato in un blocco compatto impenetrabile. Dalla salvezza della squadra a maggio fino alla cavalcata trionfale della seconda parte dell’anno, dalla conferenza stampa di Corrado di marzo, con le tante polemiche per lo stadio e il centro sportivo, fino all’approvazione di quest’ultimo progetto, vera svolta epocale insieme alla valutazione dell’advisor per la cessione dell’Arena Garibaldi.
Si comincia da gennaio, con il Pisa ancora a metà tra la possibilità di riuscire a fare il salto di qualità e la mediocrità. Il mercato produce lo scambio tra Gliozzi e Bonfanti, architettato da Giovanni Corrado e Davide Vaira, futuro direttore nerazzurro per il 2024-25. La squadra però stenta a decollare e, tra una vittoria mancata e l’altra arriva proprio il pareggio col Modena di Febbraio, terminato 2-2, con una grande contestazione e i fischi del pubblico a fine gara. La popolarità della squadra raggiunge i minimi storici e il presidente Giuseppe Corrado indice una conferenza stampa attaccando istituzioni e stampa, visti i problemi dell’Arena Garibaldi, giudicando l’impianto a rischio, e dopo un silenzio stampa record durato 7 settimane, cercando di respingere le critiche.
Ad aprile le prime risposte dalle istituzioni con la riapertura del curvino dell’Arena Garibaldi per recuperare i 500 posti perduti dai problemi ai calcinacci della gradinata che avevano interdetto parte dell’impianto. A maggio il Pisa chiude il campionato al tredicesimo posto, la società non gradisce le parole di Aquilani e si arriva alla separazione consensuale.
Lascia anche il diesse Stefano Stefanelli, approdato alla Juventus, mentre a Giugno vengono annunciati Filippo Inzaghi in panchina e Davide Vaira alla direzione sportiva. E’ la svolta. A luglio, nel corso del ritiro di Bormio, la squadra si cementifica e il nuovo allenatore recupera mentalmente il gruppo, dopo le delusioni della stagione precedente. Knaster investe fino a 70 milioni nella società e, dal mercato, ad agosto, arrivano tanti giocatori, con quasi 15 milioni di euro spesi sul mercato.
Tra tutti Semper, Angori, Giovanni Bonfanti, Leris, Hojholt, Abidlgaard e Lind. Il Pisa è anche sfortunato, perché due lunghi infortuni fermano Esteves e Lind. Nonostante questo tra settembre e ottobre la squadra vola in campionato e si porta in testa assieme allo Spezia, prima di cedere il posto a dicembre al Sassuolo. A novembre però il Comune avvia i lavori per portare lo stadio oltre quota 10mila, l’advisor stabilisce in circa 4,2 milioni di euro il costo dell’impianto per la vendita e, infine, il progetto del centro sportivo viene approvato nonostante le osservazioni degli ambientalisti. Le vittorie contro Sassuolo e Sampdoria, con cui si chiude l’anno, certificano il Pisa tra le protagoniste e le favorite per la promozione in Serie A.