"Nessuno si azzardi a sloggiare i tritoni o a tagliare il bosco di frassini". La lista Una città in comune con comitato Difesa Alberi Pisa, Italia Nostra, Legambiente, Lipu Pisa, Sinistra Per hanno mandato una lettera aperta al Comune e all’Università "perché costoro rendano noto con celerità, se vogliono realizzare una nuova strada a Cisanello che taglia la zona umida con i tritoni protetti a livello europeo e con la riduzione del bosco di frassini": dice Tiziana Nadalutti della lista civica. "Antonio Mori del comitato Difesa alberi, aggiunge: "La strada dovrebbe impattare sull’ultimo bosco spontaneo e autorigenerante che abbiamo in città. Un bosco unico che non c’è neppure a San Rossore". La strada dovrebbe collegare Cisanello al nuovo polo di Biologia in via G.Moruzzi. "Ad oggi non ci è dato sapere l’esatto tracciato ma al di là di questo la vera domanda che si dovrebbero porre Comune ed Unipi, è se sia necessaria questa nuova strada visto che ce n’è già una esistente": dice Nadalutti. Le associazioni ambientaliste vedono dunque più svantaggi che vantaggi dalla realizzazione di una nuova strada che servirebbe per il più comodo ingresso a Biologia, del personale tecnico ammnistrativo. La questione va avanti da almeno un anno con gli ambientalisti che hanno fatto una festa la "Festa del trione" proprio là dove dovrebbero arrivare i cantieri. Sarebbe un paradosso che proprio per costruire un nuovo polo di Biologia, si debbano mettere a repentaglio proprio quelle creature che vengon studiate dagli stessi biologi. "Di fatto non ci dicono nulla né da Unipi né dal Comune che però ha messo al Giardino Scotto un cartello che avverte della presenza dei tritoni".
Per i manifestanti sarebbe più utile ed opportuno, lasciare l’area così come è ed anzi svilupparla nel senso di fare educazione ambientale essendo quel luogo "un laboratorio naturale" per le zone umide urbane con tanto di frassineto spontaneo. "Gli eventi atmosferici estremi – scrivono gli ambientalisti -che si sono verificati negli ultimi mesi, come nel caso dell’8 settembre e del 17 ottobre, hanno messo una volta di più in luce la vulnerabilità della zona in cui si prevede di realizzare l’intervento, con allagamenti subiti da una parte del quartiere. Ci interessa sapere su quali basi si pensa di costruire una nuova strada; quali sono i dati disponibili sul traffico attuale nella zona interessata dal progetto e quali sono le proiezioni sul traffico atteso; se esistono delle rilevazioni e delle proiezioni, e se si tenga conto di possibili cambiamenti nel servizio di mobilità, come ad esempio del progetto di tramvia. Vogliamo valutare in modo trasparente, pubblico e partecipato". Carlo Venturini