di Enrico Mattia Del PuntaSAN GIULIANO TERME (Pisa)"Gli uliveti sono verdi come il mare, e ondeggiano nel vento; le macchie di mortella sono in boccio e il terreno ai nostri piedi è cosparso di fiori profumati". Con questi versi il poeta inglese Percy Bysshe Shelley, descriveva il Monte Pisano tra il 1820 e il 1822, uno scenario che ora potrebbe essere messo a rischio con l’avvicinarsi minaccioso di un progetto di un impianto fotovoltaico da circa 12 ettari (128 mila metri quadri) lungo la via del Brennero, a valle dei monti e nel comune di San Giuliano Terme, alle porte di Pisa.
Un intervento che potrebbe compromettere la "cartolina" di un territorio attraversato per secoli da viandanti e poeti, custode di storia e natura. A denunciarlo è il sindaco di San Giuliano, Matteo Cecchelli, che si opposto al progetto promosso dall’azienda cinese Trina Solar, colosso da oltre 11 miliardi di fatturato annuo, con succursali negli Stati Uniti, Europa e Asia.
Il contenzioso è aperto: il progetto del parco fotovoltaico è stato fin da subito respinto dal Comune termale, che ha negato l’autorizzazione a costruire per incompatibilità con il contesto paesaggistico. L’azienda, tuttavia, ha fatto ricorso al Tar della Toscana, la cui sentenza è attesa per il prossimo 19 febbraio. Il progetto prevede l’installazione di 14mila moduli fotovoltaici con una potenza massima di 9.992,78 kWp, equivalenti al fabbisogno elettrico di circa cinquemila famiglie in un anno.
"Pur sostenendo la transizione verso le energie rinnovabili – spiega il sindaco Matteo Cecchelli che ha convocato per oggi un’assemblea pubblica per discutere del tema –, ci opponiamo alla realizzazione di impianti fotovoltaici a terra in aree agricole e paesaggisticamente pregiate, ritenendo che siano incompatibili con la tutela del territorio e con le prospettive di sviluppo turistico sostenibile".
La normativa nazionale, introdotta nell’ambito del Pnrr per incentivare la produzione di energia rinnovabile, consente l’installazione di impianti anche in zone agricole. Tuttavia, il Piano Energetico della Toscana stabilisce il divieto di installazione in aree agricole della pianura, riconoscendone la valenza paesaggistica. Questo conflitto tra norme regionali e nazionali sarà uno degli elementi chiave nel procedimento amministrativo e legale in corso.
Non è mancato un tentativo di dialogo. "Ma senza successo – aggiunge Cecchelli –. Abbiamo cercato un confronto con i rappresentanti dell’azienda per valutare la possibilità di frazionare l’impianto e spostarlo in zone diverse, in modo da ridurre l’impatto sul paesaggio. Ma abbiamo ricevuto solo dei no".
Ieri, intanto, si è svolto ad Arezzo, un incontro sulla proposta di legge regionale 291, riguardante l’individuazione delle superfici e delle aree idonee e non, per l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e a cui ha partecipato anche l’assessora regionale alla transizione ecologica della Regione Toscana, Monia Monni: "La Toscana – ha spiegato -, ha scelto sulla conversione energetica la propria ’via’ che è quella di coinvolgere i territori nei processi decisionali strategici di individuazione delle aree idonee alle rinnovabili. Abbiamo la necessità – ha aggiunto Monni, invitando a fare scelte responsabili -, di raggiungere gli obiettivi europei di decarbonizzazione perché da qui passa la sfida dei cambiamenti climatici".