Gli infermieri non ballano più. Il riferimento è ai video che rimbalzavano dai profili social, con messaggi di speranza "per sdrammatizzare e scaricare la tensione". "Vi siete accorti che non ci sono più centinaia di foto di equipe di infermieri dei reparti covid con il cartello con l’arcobaleno dell’”andrà tutto bene”?", chiede Daniele Carbocci (Nursind). "Vi siete accorti che sono poche anche le foto dei volti stravolti degli infermieri dei reparti covid dopo ore “mascherati” e bardati come palombari?". "Tanti sono gli infermieri dei reparti Covid ormai stanchi, frustrati, depressi. E ora anche accusati di essere incompetenti nel gestire l’emergenza e, al pari dei medici, di essere addirittura gli untori. Per carità, lo sapevamo, quando venivamo chiamati eroi, che sarebbe passato presto il tempo dei riconoscimenti e degli onori. Lo sapevamo che saremmo ritornati agli insulti e alle aggressioni a cui eravamo abituati prima dell’era covid", aggiunge Carbocci. "Voi cittadini però sappiate che se cedono gli infermieri, se cede la prima linea, non solo non andrà tutto bene (e quello ormai l’abbiamo capito) ma la situazione non potrà che peggiorare. Se cedono gli infermieri, se gli infermieri depongono le armi dell’ottimismo, dello spirito di sacrificio, dell’altruismo, del coraggio che hanno sostenuto gli sforzi fatti nella prima ondata, sappiate che andrà molto peggio di quanto si possa immaginare".
Molto provati. "Sono troppi ormai gli infermieri che debbono ricorrere all’assistenza psicologica per poter continuare ad affrontare, ogni giorno, lo stress di lavorare con i pazienti covid, in pochi e spesso in strutture inadeguate. E le aziende non ci aiutano. Anzi chiedono sempre maggiore disponibilità per coprire turni che altrimenti rimarrebbero scoperti. Perché non si è pensato, nei mesi di tregua, di assumere nuovi infermieri".