
L’assenza totale del rumore di ruote di trolley sui marciapiedi di via dell’Aeroporto, per chi intorno allo scalo pisano ha costruito la propria attività, non è sicuramente un buon segnale. Suonato il campanello del B&B Airport Pisa bisogna attendere qualche minuto prima che il titolare, Francesco Chiarelli, venga ad aprire: di questi tempi non c’è necessità di passare il turno dietro al bancone, in attesa che arrivino i clienti per effettuare il check-in. "L’ultimo cliente? Ad inizio settimana, un uomo che aveva una visita all’ospedale di Cisanello. I voli in questo periodo sono pochissimi, mi ritengo già soddisfatto se arriva una prenotazione al giorno" dice Chiarelli. Soltanto quattro jet Ryanair, provenienti da aeroporti nazionali, sono atterrati a Pisa nella giornata di ieri: non pieni, c’è da scommetterci. "Un anno fa gli affari andavano bene come sempre, poi dopo il lockdown siamo riusciti a riprenderci un po’ con l’estate, soprattutto ad agosto. Nella situazione attuale possiamo solo sperare che tutto torni alla normalità al più presto, facendo affidamento sulle risorse messe da parte in questi anni di lavoro" conclude Chiarelli.
Poco più in là, quasi tutti i mille posti auto a disposizione del Fly Parking sono vuoti: "Mi aspettavo una situazione difficile in questa seconda parte di anno, ma non fino a questo punto. Ho ricevuto il bonus da 600 euro, che però ho dovuto usare per intero per pagare la prima bolletta Enel dopo il lockdown" racconta amareggiato il titolare Maurizio Privitera. "Ho dipendenti in cassa integrazione, a fronte di perdite del 95% rispetto al 2019. L’estate? E’ andata bene, ma niente a che vedere con le precedenti. Sarebbe necessario un taglio netto delle tasse per permetterci di sopravvivere".
Per le società di noleggio veicoli nel terminal a fianco del Galilei, il problema è l’esatto contrario: i posti auto sono tutti pieni. Europcar ha momentaneamente chiuso in attesa di tempi migliori, mentre le lunghe attese per chiedere informazioni agli sportelli della concorrenza sono un lontano ricordo. "Riusciamo ad affittare in media cinque-sei macchine al giorno, con rari picchi di dieci" dice lo staff di Sicily By Car. "Il lavoro è calato di circa il 75%, così siamo stati costretti a mettere in cassa integrazione otto dei nostri dieci dipendenti".
Dentro il Galilei tutto tace: del resto il pavimento liscio ha sempre attutito il rumore delle ruote dei trolley. Ma in questo caso è un altro tipo di rumore di fondo a mancare, perché i passeggeri in attesa del volo si contano su una mano, tutti i negozi sono chiusi, e di caffè al bar ne vengono serviti ancora meno. Il rumore delle tazzine messe sul piatto finisce sovrastato dalla voce metallica che ricorda le norme anti-Covid all’interno dell’aeroporto.
Iacopo Catarsi