GABRIELE MASIERO
Cronaca

"Non ha agito a caso. È come un predatore"

"Le ipotesi investigative messe in piedi dalla procura, e validate in fase preliminare dal Gip che ha concesso gli arresti...

"Le ipotesi investigative messe in piedi dalla procura, e validate in fase preliminare dal Gip che ha concesso gli arresti...

"Le ipotesi investigative messe in piedi dalla procura, e validate in fase preliminare dal Gip che ha concesso gli arresti...

"Le ipotesi investigative messe in piedi dalla procura, e validate in fase preliminare dal Gip che ha concesso gli arresti domiciliari, connotano l’indagato come un soggetto caratterizzato da una parafilia ma anche da un’accurata organizzazione prima di passare agli attacchi nei confronti delle vittime". Anna Vagli, criminologa e profiler, descrive così il profilo criminale di Simone Baroncini, il cinquantenne finito ai domiciliari dopo avere punto ai glutei con l’ago di una siringa tre donne a Pisa scatenando il panico nei mesi scorsi in città e culminato con la nascita di un gruppo WhatsApp al quale aderì in brevissimo tempo un migliaio di persone, soprattutto studenti e giovanissimi.

Perché parla di organizzazione? "Perché il materiale pornografico trovato nei suoi dispositivi informatici, peraltro di un genere specifico, insieme alle foto non consensuali di giovani donne dimostrano una volontà di prepararsi e di alimentare anche un movente sessuale preciso e non certo un impulso improvviso. Oltre a tutto questo anche l’uso dell’ago sembra fare parte di un preciso schema criminale: le ricerche sul web o i contatti via social rispondono a una volontà pianificatoria, di una serie di azioni e non di un episodio singolo. Ma c’è anche altro".

Che cosa? "Un impulso di tipo evolutivo, pronto a esplodere. Mi sembra che anche questo aspetto sia stato decisivo nell’ottenimento della misura cautelare. L’indagato non sembra avere agito a caso, ma dopo avere cercato di preparare al meglio le sue azioni restando impunito. Agire incappucciato, su vittime causali e allontanandosi in fretta. Non solo: il primo episodio avviene alcuni mesi prima degli altri due, ravvicinati, che dimostrerebbero, appunto, il salto di qualità e la pericolosità dell’azione. Elementi investigativi tenuti in debita considerazione dalla procura per chiedere giustamente un provvedimento cautelare nei confronti dell’aggressore che si stava comportando come un vero predatore sessuale".

L’analisi della Sim lo inchioda nei luoghi delle aggressioni in un orario compatibile. "E’ un altro riscontro investigativo. Ma anche un indizio preciso della condotta criminale del soggetto arrestato. A settembre la prima aggressione, poi alcuni mesi di ‘silenzio’, durante i quali però si documenta sul web e sui social per ripetere quelle condotte, e poi due nuovi attacchi. Elementi parafilici che ci restituiscono l’immagine di un sex offenders, peraltro pregiudicato per avere ucciso una donna, che avrebbe potuto rendersi protagonista di un’escalation di aggressioni a sfondo sessuale sempre più gravi e dunque pericolose. Da qui, la richiesta della procura di arrestare l’indagato non solo per evitare la normale reiterazione del reato, ma anche per non incorrere in condotte ben più gravi di quelle finora accertate".

Gab. Mas.