ELEONORA MANCINI
Cronaca

"Non punterei troppo su 'sta Tore de Pisa, n'a vedo stabile". Parola di Osho

Federico Palmaroli, l’inventore della pagina «Le più belle frasi di Osho», visita la mostra sul Futurismo. Poi è passato dalla nostra redazione

Federico Palmaroli

Pisa, 3 febbraio 2019 - ’"A Tore de Pisa? Non ci punterei troppo, n'a vedo stabile", è il genio della satira ed è senza dubbio fra gli uomini del momento. Con le sue vignette di satira politica e di costume riesce a far ridere tutti, sia a destra che a sinistra. Da facebook e twitter ha fatto il grande salto nell’informazione mainstream, e così i suoi guizzi satirici sono diventati ormai un appuntamento fisso anche su Il Tempo, il Corriere della Sera e persino nel salotto di Porta a Porta. Colpisce e affonda con ironia, è un genio della satira, ma non tutti lo conoscono col suo nome e cognome, perché all’esibizione dell’ego preferisce quello del suo secondo lavoro, cioé fare ironia. 

Federico Palmaroli è il 40enne romano che nel 2015 ha inventato «Le più belle frasi di Osho», la pagina social che ogni giorno registra milioni di visualizzazioni e fa sorridere milioni di italiani. Ieri era a Pisa per non perdere l’ultimo appuntamento con la mostra che Palazzo Blu ha dedicato al Futurismo (in corso fino al 9 febbraio), movimento del quale è un grande appassionato. Un giro in centro ("Pisa è la classica città toscana vivibile e pulita"), a pranzo "Da Bruno", mostra a Palazzo Blu e una visita alla redazione de La Nazione in Largo Ciro Menotti, queste le tappe pisane dell'"Osho romano". 

«La mostra sul Futurismo è straordinaria. Mi ha ripagato del viaggio da Roma, di solito abbastanza sorda alle sirene futuriste. Rivedere il dipinto ’Pessimismo e ottimismo’ di Giacomo Balla, uno dei miei preferiti, è stato rinnovare un’emozione. E poi ho avuto una sorpresa».  Quale? «L’inaspettata mostra fotografica sugli anni ’60 a Pisa. Veramente notevole, uno spaccato di storia della città che anche a un forestiero come me suscita ricordi ed emozioni. Ho anche potuto visitare il Palazzo, la sua esposizione permanente. Davvero notevole».  E piazza dei Miracoli? Ci è andato? «Sì, ero venuto apposta per la mostra di Palazzo Blu, ma non potevo perdermi altre tre monumenti straordinari come la Cattedrale, il Battistero e il Camposanto. Vale la pena vederli. È vero che Pisa è conosciuta nel mondo per la Torre, ma (e scherza, nda), io non ci punterei troppo su ’sta Tore, n’a vedo stabile». Lei ha rivoluzionato il modo di fare satira sul web; definisce le sue «vignette 2.0», perché? «Diciamo che ho riportato in auge l’idea del vecchio fotoromanzo stile Grand Hotel e ho fatto sbarcare le foto sui social». Fa tutto da solo? «Sì. Le foto vengono in prevalenza dal web, le battute le invento io: do prima un’occhiata a quelli che sono i trend topic del giorno e poi sgancio la bomba».