REDAZIONE PISA

"Non siamo Usa e getta" Sciopero a Camp Darby

Massiccia adesione tra i lavoratori italiani della base americana di Tirrenia alla protesta indetta da Fisascat Cil e Uiltcs-Uil. Delegazione anche a Vicenza.

"Non siamo Usa e getta" Sciopero a Camp Darby

"Non siamo lavoratori Usa e getta" è lo slogan dello sciopero di due giorni (ieri ed oggi) dei lavoratori delle basi Usa indetto da Fisascat Cisl e Uiltcs Uil. Tra i motivi dell’agitazione il taglio del personale in servizio a Vicenza e lo stallo delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale collettivo, fermo dal 2021. Secondo il sindacato l’adesione è arrivata a toccare quasi il 100%, che però denuncia di alcuni lavoratori precettati al Camp Darby. "Alcuni dipendenti sono stati precettati – accusa Vittorio Salsedo, Fisascat Cisl -. È illegale, non è previsto dal contratto di lavoro, né dalla normativa italiana". Ieri mattina una delegazione di dipendenti e sindacalisti pisani e livornesi è partita in autobus verso Vicenza, unendosi ai dipendenti della base di Aviano, mentre altri dipendenti si sono dati appuntamento davanti alla base Usa di Camp Darby per un presidio andato avanti tutta la mattina.

"La commissione statunitense ha rigettato tutte le proposte migliorative, tra cui gli aumenti salariali, che però sono stati dati ai nostri colleghi in Germania – spiega Sabina Bardi, Uiltcs Uil Toscana -. Denunciamo questo trattamento discriminatorio, ci auspichiamo una ripresa del tavolo, per una trattativa corretta ed il ritiro dei licenziamenti di Vicenza". Le manifestazioni sono state collaterali anche nelle altre basi Usa. "Nonostante i numerosi incontri, l’ultimo avvenuto il 30 maggio – commenta Mila Bonelli, Fisascat Cisl -. la commissione trattante si è resa indisponibile a migliorare le condizioni economiche e contrattuali del personale civile italiano".

Al presidio di Pisa, dove secondo i due sindacati, quasi tutti i lavoratori hanno incrociato le braccia, anche il delegato Cisl del direttivo del Camp Darby, Antonio Salsedo che individua le ragioni dello sciopero in tre macro-tematiche di intervento: "Serve il superamento della discriminazione tra personale americano e personale italiano a parità di mansioni – spiega il delegato sindacale -, l’introduzione anche di misure di welfare riservate ai lavoratori e il miglioramento dei rapporti tra le diverse rappresentanze".

Enrico Mattia Del Punta