di Mario Ferrari
PISA
"Le ragazze hanno bisogno di modelli raggiungibili. La scienza al femminile non è soltanto Marie Curie: deve passare il messaggio che la scienziata è un lavoro che possono fare tutte, divertente, corale e appetibile. è questo l’invito che arriva dal Museo della Grafica dove si è tenuto l’evento "Oltre il limite", organizzato dal Comune, dall’Osservatorio gravitazionale europeo (Ego) e Virgo per la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nelle scienze. Durante l’incontro, moderato dalla giornalista Francesca Franceschi, sono intervenute le scienziate Julia Casanueva, ricercatrice di Virgo e dell’Ego, Pia Astone, dirigente di ricerca dell’Istituto nazionale di fisica e Claudia D’Oriano, ricercatrice e vulcanologa dell’Ingv. "Il titolo dell’iniziativa ‘Oltre il limite’ - afferma l’assessora alle pari opportunità Gabriella Porcaro - invita a superare i limiti e gli stereotipi: ascoltare queste tre scienziate, oltre a celebrare il loro successo, speriamo possa accendere talenti nascosti che potrebbero non solo arricchire il panorama professionale, ma anche favorire la crescita economica e l’innovazione, aumentando la competitività e la produttività del Paese".
Ha pesato molto avere pochi riferimenti femminili?
Astone: "Fino a un certo punto. Io ho avuto solo professori universitari uomini e ciò mi ha portato a credere che avrei insegnato nelle scuole. Poi l’ho presa come una sfida: sono l’unica donna e ce la posso fare".
Casanueva: "Il problema non è la mancanza di riferimenti femminili, quanto che non siamo spesso considerate come gli uomini e, anche solo per farci ascoltare, dobbiamo pressare. Un modo di fare che rende il percorso ancora più in salita".
D’Oriano: "Inizialmente sì e purtroppo, anche solo intrinsecamente, vivere in un ambiente di soli uomini può essere limitante. Io poi fortunatamente ho avuto colleghe che mi hanno dimostrato con il loro esempio che tutto è possibile se lo voglio fare". Nell’ultimo periodo si è registrato un aumento nelle donne stem, secondo voi da cosa dipende?
Astone: "Dal fatto che i giovani sono meglio rispetto al passato, più sensibili. Io ricordo che per i primi tre mesi il capo del laboratorio dove lavoravo neanche mi salutava. Sono stata rimproverata per non aver svuotato i cestini o mi prendevano per la segretaria. Oggi il rischio è minore".
Casanueva: "C’è una voglia da parte delle ragazze di rompere i tabù. Forse hanno capito che alla fine quello che non sanno fare, come tutti, lo apprenderanno durante il cammino".
D’Oriano: "Il problema non sta nelle iscrizioni, quanto al fatto che si perdono dopo. Dobbiamo capire come mai sono ancora poche le colleghe che riescono a raggiungere posizioni apicali e se riescono è perché sacrificano qualche aspetto della vita. C’è un vero e proprio blocco".
Come possono aumentare le donne nella scienza?
Tutte: "Servono politiche che permettano serenamente di unire il desiderio di lavorare a quello di avere una famiglia; una mentalità meno stereotipata per far sì che le donne raggiungano posizioni apicali; poi va presentato un modello di scienziata che sia raggiungibile. Il resto sta nella volontà delle ragazze: non c’è motivo per cui non ce la possano fare".