
Monsignor Andrea Cristiani, fondatore di Shalom, il prete che ha scelto le periferie del mondo
Monsignor Andrea Cristiani, fondatore di Shalom, è un prete che ha scelto le periferie del mondo, gli ultimi, gli emarginati, i poveri. Il popolo di Papa Francesco. Ha scritto un libro, monsignor Cristiani, "Il fuorilegge. Gesù, un Dio senza religione", pagine che guardano ad una nuova Chiesa, lontana dalla Curia degli ori e degli incensi. La Chiesa degli ultimi, che accoglie tutti, oltre ogni differenza, che Bergoglio ha iniziato a costruire. "Ho scelto di ringraziare Papa Francesco da casa celebrando per lui una messa nel monastero delle Clarisse insieme a coloro che vorranno partecipare – dice sacerdote, spigando, perchè ha deciso di non partecipare alle esequie del Pontefice –. Sono nauseato dai discorsi che sento anche da parte di coloro che lo hanno avversato e ferito con ingiurie in questi dodici anni di servizio come capo della Chiesa". "I peggiori avversari e denigratori - aggiunge - li ha trovati proprio in casa, in gonnella rossa e non c’è da stupirsi considerando la sua guerra ai privilegi, ai fasti, alla ricchezza, alla carriera, ai titoli, agli ossequi, ai palazzi, ai sudditi, ai fronzoli da principesse rinascimentali e al salire e scendere su auto di grossa cilindrata". "Altra grande corrente di nemici - prosegue don Cristiani - sono gli affamatori dei poveri, i detentori delle armi più potenti per annientare il mondo, i fautori delle guerre, i grandi proprietari delle ricchezze derubate ai poveri".
Secondo il sacerdote "la curiosità del mondo verso la Chiesa è rivolta più agli aspetti rituali e istituzionali in quanto sopravvissuta ai secoli, che non al suo reale essere la comunità di Cristo che ha così ben rappresentato Francesco fin dal suo esordio: contrastato nella sua volontà di riformare la Chiesa, modellandola sul Vangelo, più che con la parola quasi sempre incompresa, ha parlato con i segni, dal mantellino rosso simbolo del potere al suo insediarsi nella camera di un modesto albergo". Infine don Cristiani afferma che "le ‘eminenzè, come si fanno chiamare, presto entreranno in conclave per eleggere il successore di Francesco e ci auguriamo che siano consapevoli che non c’è un potente da eleggere, né un equilibrio da tenere, ma una verità da servire, che è una persona vivente che detesta pompe, privilegi, poteri e ricchezze e che vuole una comunità di eguali che vivono da sorelle e fratelli e che aborriscono nazionalismi, armi e guerre".
Infatti, ieri, ad attendere il feretro di Bergoglio sul sagrato di Santa Maria Maggiore c’erano gli ultimi, i più fragili, gli "scartati". Nell’attesa di colui che continuerà a dar loro voce.
Carlo Baroni