Ha ammesso le sue responsabilità, si è scusato, e poi – da quanto abbiamo appreso – ha aggiunto: "Non sono il mostro che mi dipingente". Ieri è stato celebrato il processo, in tribunale a Pisa, con rito abbreviato a carico dell’uomo che nel maggio scorso venne arrestato dopo che aveva seminato momenti di terrore in un condominio di San Giuliano Terme. Il pubblico ministero Fabio Pelosi, all’esito della ricostruzione dei fatti, ha chiesto al giudice la condanna a 4 anni di reclusione (già ridotti per effetto del rito). E quattro anni è la pena inflitta dal giudice Castellano all’imputato, un 50enne. L’uomo è stato processato per stalking, lesioni aggravate, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. L’avvocato Rosita Magli ha rappresentato le parti civili costituite nel processo: un’anziana 90enne, il figlio, il nipote ed il carabinierE che rimase ferito nel difficile arresto dell’uomo.
La porta presa a martellate della casa dei vicini – da quanto venne ricostruito – era solo l’ultimo episodio dell’incubo della famiglia proprietaria dell’appartamento, che andava avanti da anni, con una sequela di denunce sporte nel tempo. Una famiglia che da mesi – emerse : non non viva più nella casa in questione per paura di conseguenze. In particolare, da dicembre scorso, a vivere il forte disagio di aver dovuto lasciare l’abitazione era stata l’anziana. L’ultimo episodio, da quanto emerse, – che si concluse con l’arresto – deragliò nella violenza. I proprietari dell’alloggio e i familiari della pensionata si recarono nella casa della 90enne. A loro risultava che la porta blindata all’ingresso era stata abbattuta, quindi chiamarono il 112. La situazione degenerò tra le due e le tre di notte. L’uomo prese nuovamente a colpire a martellate la porta, urlando. I militari gli intimarono di fermarsi e di lasciare il martello, poi però non fu facile fermarlo tanto che un militare rimase ferito riportando fratture ad una gamba. Fondamentali per ricostruire il fatto, le telecamere della casa.
Carlo Baroni