Pisa, 18 novembre 2019 - "Ero preoccupato ma per fortuna tutto è filato liscio. E il nostro sistema dei panconcelli, una sorta di 'Mose ottocentesco', ha funzionato e ora possiamo tirare un sospiro di sollievo visto che non abbiamo subito alcun danno. Così come hanno ben funzionato il sistema di difesa del bacino del Roffia e dello Scolmatore". Lo ha detto il sindaco di Pisa, Michele Conti, durante una conferenza stampa in prefettura dichiarando sostanzialmente chiusa l'emergenza dovuta alla piena dell'Arno. Ora l'Arno è sceso sotto il secondo livello di guardia a 4,43 metri, ma le ultime 48 ore sono state a notevole rischio esondazione.
Anche il prefetto Giuseppe Castaldo ha ammesso che "da sabato sera la situazione ci appariva estremamente impegnativa e altrettanto risultava ieri mattina secondo i modelli di protezione civile, quindi abbiano tempestivamente attivato nella riunione di ieri alle 6 tutte le misure di prevenzione che ci hanno consentito di agire con ragionevole tranquillità".
"Dalla mia finestra del palazzo comunale - ha anche raccontato il sindaco di Pisa Michele Conti - ho visto passare enorme tronchi correre e questo deve farci riflettere, a emergenza sostanzialmente finita, quanto sia rilevante la manutenzione ordinaria dei corsi d'acqua. Chiederemo alla Regione di impegnarsi su questo punto".
Inoltre, per il primo cittadino "questa emergenza deve insegnarci quanto sia fondamentale investire nella bonifica mettendo risorse a disposizione dei consorzi e avviare una grande operazione di ripulitura dell'Arno dalla foce a Firenze". "Altrettanto - ha concluso - va fatto anche sui corsi d'acqua del reticolo minore per tenere puliti gli argini e il greto". Anche per il presidente della Provincia di Pisa, Massimiliano Angori, "l'intervento sulle manutenzioni dei corso d'acqua è assolutamente necessario, siano esse ordinarie o straordinarie".
Per affrontare l’emergenza Arno erano presenti presso la sede centrale e in località CNR, 70 unità suddivise tra sommozzatori, personale anfibista con tre mezzi anfibi provenienti dalle Marche, un nucleo specializzato per il soccorso acquatico oltre a strutture logistiche mobili in caso di necessità. Il personale provenienti dai vari comandi della Toscana non interessati dall’emergenza è da fuori regione.
Dal punto di vista operativo stanotte non si segnalano interventi di rilievo quindi aldilà dell’emergenza nessuna situazione critica. Mentre nella mattinata di ieri 20 esperti in tecniche SAF hanno assistito il personale della esercito nel montaggio delle paratie realizzando linee vita per metterli in condizioni di sicurezza e per poter operare.