PISA
Quasi un femminicidio al mese, in Toscana, dal 2006 al 2019. In tutto 117 donne uccise, con una media di 9 l’anno. I numeri sono emersi ieri dal "XII Rapporto sulla violenza di genere in Toscana", presentato dalla Regione in vista della "Giornata contro la violenza sulle donne". Dallo studio, introdotto dalle assessore regionali al sociale e alle politiche di genere, rispettivamente Serena Spinelli e Alessandra Nardini, emergono storie eterogenee: le vittime sono donne di qualsiasi estrazione sociale. Fra loro, 87 sono italiane e 30 con cittadinanza straniera. Gli episodi che hanno avuto come vittime donne straniere sono quelli di cui meno spesso si conosce l’autore: quando è noto, non è raro che sia italiano (11 su 25 eventi con autore noto).
Relativamente alle province, il numero più alto di casi riguarda Firenze, con 31. Seguono: Pisa (15), Lucca (13), Livorno (11), Prato e Pistoia (10 a testa), Arezzo e Siena (9 a testa). Infine Grosseto con 7 e Massa-Carrara con 2. Un altro aspetto evidenziato dallo studio è quello relativo all’età: quasi un terzo delle vittime di femminicidio ha oltre 70 anni. "Di questi casi sappiamo molto poco – si legge nel Rapporto - la notizia di una donna non più giovane uccisa dal marito (25 episodi) o dal figlio (12) trova poco spazio nelle cronache. Talvolta l’articolo si sofferma sulla malattia della donna, ma solo in una minoranza di casi (poco più di un terzo). Il tema delle donne anziane è importante perché se da una parte emergono come vittime frequenti, dall’altro sembrano poco intercettate dai Centri antiviolenza". I centri attivi in Toscana sono 24, con 95 sportelli. Dal 2010 al 2019 sono state 26mila le donne a utilizzarli, con numeri in crescita (dai 2.440 del 2016 ai 3.606 del 2019). Nel 2019 si è trattato soprattutto di italiane tra i 30 e i 49 anni in possesso di un titolo di studio superiore, anche se aumentano le minorenni, spesso vittime di violenze sessuali. La violenza più diffusa è quella psicologica, che si accompagna sempre a quella fisica.
Lisa Ciardi