Nuova star dell’ippica. Dario Di Tocco pisano doc

Ha 25 anni, è di Mezzana, ha battuto la folta colonia dei fantini sardi. La pesca, un hobby perduto. Il suo un apprendistato avventuroso .

Nuova star dell’ippica. Dario Di Tocco pisano doc

Nuova star dell’ippica. Dario Di Tocco pisano doc

Quando manca una manciata d’ore dalla fine dell’anno il panorama del galoppo italiano ha già laureato un nuovo capolista: Dario Di Tocco. Una bella soddisfazione, tanto più che alle sue spalle c’è quel Dario Vargiu che da una decina d’anni controllava indisturbato il tetto di questa classifica. Dario Di Tocco interrompe con il suo successo il dominio dei fantini di terra sarda che da una trentina d’anni dominano – con merito, va precisato – il panorama del galoppo italiano sostituendo quello, fino agli anni Cinquanta, era stato il regno della ‘scuola’ di Barbaricina. Poi i ragazzi di qua, scoperta la fabbrica – all’epoca con migliaia di posti di lavoro – lasciarono uno dopo l’altro uno sport che richiedeva troppi sacrifici. Il dominio di Dario Di Tocco, pisano nato a Mezzana 25 anni fa, rappresenta una straordinaria, insperata mosca bianca. Erano 62 anni che un ragazzo di Barbaricina non vinceva la classifica dei fantini. L’ultimo fu Silvio Parravani nel 1961. Oggi Dario Di Tocco rinverdisce quell’alloro toccando quota 186 successi. A 25 anni ha però conservato la semplicità e l’impudenza della giovane età. Allo speaker dell’ippodromo, che domenica scorsa gli chiedeva a chi si sentisse di dover dire grazie, papale papale ha risposto: "A me stesso". Alla faccia della sincerità. Il cammino della sua carriera ha seguito i canoni dell’avventizio con una grande passione e un po’ di fortuna.

Sentiamo allora chi lo accolse per primo nella sua scuderia dandogli fiducia, cioè l’allenatore Marco Gasparini.

"Giovannino Fois mi portò questo quindicenne dicendomi; ha poca voglia di studiare ma ha una grande passione per i cavalli. La prima impressione fu che non fosse mai salito su un cavallo tanto era acerbo ma fece tali progressi che dopo tre mesi lo mandai ad allenarsi in pista. Quando passò allievo lo feci debuttare ed ebbe anche risultati importanti come il secondo posto nel premio “Regina Elena” e la vittoria nel “Chiusura” a San Siro. Poi Dario volle prendere prese altre strada, come spesso fanno gli allievi".

Le altre strade furono il corso allievi di San Rossore, uno stage di sei mesi in Germania, un nuovo contratto con l’allenatore Stefano Botti, infine quello, tuttora in corso, con il cugino Endo alla Razza Latina. Ed è qua, anche grazie all’ottimo materiale che la scuderia gli ha messo a disposizione, che Dario Di Tocco è esploso. Fino a vincere quest’anno la classifica della sua categoria dopo che in maggio aveva trionfato addirittura nel Derby! Successi, soddisfazioni, ben remunerati contratti di esclusiva, un sogno realizzato. Sacrifici? Soprattutto uno: aver dovuto rinunciare ad andare a pesca...

R.C.