di Gabriele Masiero
La battaglia vera, alla vigilia dell’arrivo dei nuovi poliziotti alla questura, è quella di mantenere anche per gli anni a venire l’organico attuale, perché il rischio concreto, anzi, di fatto già deliberato (anche se un tempestivo intervento dei rappresentati leghisti del territorio ne ha fatto rinviare di un anno l’entrata in vigore) è che la questura veda drasticamente diminuire la pianta organica: dagli attuali 240 poliziotti si potrebbe scendere a 197, stando a un decreto del dipartimento di pubblica sicurezza che potrebbe diventare vigente alla fine del prossimo anno. Per questo tutte le sigle dei sindacati di polizia sono tutt’altro che tranquille e restano in trincea per non vedere la coperta dei servizi di sicurezza in città e provincia accorciarsi ulteriormente, ma soprattutto giudicano l’arrivo dei 15 poliziotti attesi nelle prossime settimane come un brodino che non deve distrarre, la politica prima di tutto, dalla battaglia vera e propria che è quella di salvaguardare la pianta organica attuale senza ulteriori contrazioni.
Sì perché, lo dicono i numeri, il saldo finale delle ultime assegnazioni del piano di potenziamento annunciato nelle scorse settimane è addirittura in negativo di tre unità: vediamo in che modo. A fronte di 15 assegnazioni, infatti, ci sono stati 13 pensionamenti e una dimissione volontaria, ai quali si devono aggiungere altri quattro agenti che non saranno a disposizione del questore perché impegnati altrove a svolgere i corsi per i normali avanzamenti di carriera e che li renderanno indisponibili sul territorio per almeno un anno e mezzo. Ergo alle 14 uscite del 2024 si aggiungono quattro poliziotti in meno per tutto il 2025 per un totale di 18 persone a fronte di 15 nuovi innesti. Più che un potenziamento si tratta di un adeguamento (neppure totale) al turnover. Tra i sindacati di polizia, però, c’è chi guarda "al bicchiere mezzo pieno" confidando appunto che l’assegnazione dei 15 poliziotti per rafforzare l’organico in concomitanza delle festività natalizie sia, comunque, un segnale di attenzione al territorio soprattutto da parte del sottosegretario leghista Nicola Molteni, che ha proprio la delega alla pubblica sicurezza.
Il deputato pisano Edoardo Ziello, esultando per le recenti assegnazioni, aveva ringraziato proprio Molteni e l’impegno di Susanna Ceccardi, ricordano fonti sindacali, in precedenza aveva fatto slittare di un anno la "ghigliottina" dell’ulteriore riduzione dell’organico della questura (esclusi i 90 poliziotti in forza ai commissariati di Pontedera e Volterra). Ma la guerra non è ancora vinta e per farlo occorre cestinare definitivamente quelle previsioni, che per ora il capo della polizia Vittorio Pisani ha solo rinviato al 2025, e sgombrare il campo dal rischio di ulteriori tagli. Una battaglia, auspicano le sigle sindacali, che la politica pisana dovrebbe affrontare unitariamente.