
La direttrice generale dell’Aoup, Silvia Briani
Pisa, 1 aprile 2025 – "Per legge, il direttore generale dell’Aoup viene nominato dalla politica, e per prassi si valuta solo l’appartenenza politica, le amicizie, il clientelismo, mai le competenze, le progettualità, i risultati raggiunti. Questo paradigma deve cambiare per tornare a pensare al bene comune". Una lettera di fuoco è quella scritta da una ventina di medici ospedalieri e universitari di Aoup che ricoprono ruoli apicali e non, in vista dell’elezione della nuova direzione generale (dg) dell’ospedale Cisanello.
La nota, indirizzata alla politica e alla cittadinanza, intende dare un nuovo punto di vista su come viene eletto il direttore generale e come è possibile migliorare le condizioni della sanità toscana. "Nell’anno elettorale - si legge -, la nomina di un direttore generale assume un peso importante. Chi è al governo vuole una figura amica, chi è all’opposizione teme che una nomina sfavorevole possa compromettergli il futuro, l’università vuole qualcuno di fidato per portare a compimento il programma rettorale, il sindacato vuole le sue bandierine per mantenere ‘equilibri’ di facciata e non di merito. Ognuno pensa al proprio interesse e nessuno al bene comune".
Gli autori della lettera propongono quindi di "cambiare il paradigma per la nomina del dg", anche e soprattutto in vista del nuovo ospedale, e individuare "una figura di altissimo spessore proveniente anche da fuori Toscana che abbia carisma e sia lontana dagli schemi politici e dai giri di poltrone". Il sistema sanitario toscano, secondo la nota è "eccellente non per merito di chi lo ha diretto, ma di tutti quei professionisti veri - tecnici, infermieri e medici - che ci lavorano ogni giorno a contatto coi pazienti e che non vengono considerati dall’attuale dirigenza. Un disinteresse costante che tutti i dipendenti, a ogni livello hanno percepito e subito e che ha generato frustrazione, rabbia e disillusione". La lettera elenca alcune delle decisioni meno apprezzate dai sanitari come "chiusura dei letti, riduzione degli spazi ambulatoriali, o la decisione di non operare piuttosto che riorganizzare le risorse interne"che non hanno valutato l’impatto sui cittadini. "Alla direzione è importato poco, tanto siamo noi medici, infermieri e tecnici che ci abbiamo messo la faccia - e spesso subiamo le reazioni - coi pazienti per mancanze di risorse, visite annullate, interventi rimandati". Da qui l’invito ad "andare oltre i campanilismi" e scegliere un direttore generale "in base al merito, alle competenze, alle progettualità senza giri di poltrone che hanno effetti disastrosi sulla sanità". "C’è in gioco un progetto importantissimo come quello del Nuovo Santa Chiara: è il momento che Aoup sia rinnovata, rilanciata in maniera onesta, equa, multipartisan. Noi non ci fidiamo più - è la conclusione amara della lettera dei professionisti di Aoup - di un sistema che pensa solo alla rielezione, al voto, al proprio interesse personale. Questo è l’ultimo treno! I cittadini, gli operatori lo vogliono prendere per il loro futuro e per quello delle prossime generazioni".