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Alcuni rendering del progetto per il nuovo museo delle Antichità che oggi arriva in aula per il definivo via libera
Via libera unanime da parte della commissione competente del consiglio comunale al progetto del nuovo museo delle Antichità dell’Opera della Primaziale che oggi dunque arriva in aula per l’approvazione definitiva. Il voto consiliare si è reso necessario per approvare il progetto che prevede la realizzazione di un soppalco e un aumento di volume fuori sagoma per la costruzione di un particolare affaccio sulla piazza. L’apertura al pubblico del nuovo museo è prevista nel 2026 e l’iter amministrativo non è stato liscio come l’olio visto che anche ieri alcuni esponenti di maggioranza hanno apertamente criticato le scelte, pur poi concordando con un voto favorevole sul progetto complessivo.
Oltre al progetto museografico del comitato scientifico presieduto da Salvatore Settis, lo spazio espositivo prevede anche un "affaccio" sul prato di piazza dei Miracoli: la relazione tecnica lo definisce "un collegamento visivo" creando "un’appendice vetrata sorretta da un telaio di metallo ossidato".
"Il voto favorevole al progetto - afferma il consigliere comunale del Pd, Marco Biondi - è un passo importante per la valorizzazione della nostra storia e del patrimonio culturale. L’intervento ha un chiaro interesse pubblico e, di conseguenza, abbiamo accolto positivamente la deroga richiesta per la realizzazione dell’affaccio sulla piazza e ci sentiamo rassicurati dal fatto che il progetto abbia ricevuto il consenso da parte degli enti competenti, come la Soprintendenza e la commissione paesaggistica". Biondi sottolinea che l’appendice vetrata inserita nel progetto "valorizza il tema del riuso e il piccolo volume vetrato vicino alle mura urbane è un esempio di come si possa reinterpretare il passato, rispettando la storia mentre si guarda al futuro, facendoci comprendere come il nostro patrimonio possa essere rivisitato e riutilizzato in un’ottica contemporanea, rispondendo alle esigenze e alle visioni degli uomini di oggi".
Nel nuovo museo delle Antichità dell’Opera del Duomo, conclude Biondi, "troverà collocazione anche il leone in marmo, di proprietà del Comune, che sarà spostato dalle mura in corrispondenza della porta del leone per preservarlo e al suo posto verrà posizionata una copia: nel nuovo spazio espositivo andrà inoltre la transenna di origine romana, presente nella cattedrale pisana, che apparteneva alla Basilica di Nettuno e i cui restanti frammenti sono presenti alle spalle del Pantheon, su via della Palombella a Roma".
Gab. Mas.