Pierluigi
D’Amico
Lo Studio di Fattibilità dell’Ance di Pisa per una mobilità nell’area vasta costiera che usi più il ferro e meno la gomma, si muove nella direzione giusta. Qualsiasi iniziativa punti a ridurre il numero di auto in
circolazione è ben accolta da ogni ambientalista. Ma il progetto appare inadeguato a ciò che sarebbe necessario: la drastica riduzione del numero di auto. Per questo occorre arrivare alla progettazione di una tranvia d’area vasta, con diramazioni in linee urbane nei Comuni Capoluogo e con
l’utilizzo della tecnologia del Tram-treno in modo che dal centro di ciascuno dei Comuni coinvolti si possa raggiungere il centro di ciascuno degli altri comuni, senza rotture di carico. Come le linee urbane sono monche senza un collegamento tranviario d’Area Vasta costiera così quelli su ferro nell’Area Vasta hanno una
valenza limitata se non collegati direttamente con le linee urbane nei poli principali della rete. Una tale rete potrebbe essere costituita da almeno due linee urbane a
Pisa, una linea Pisa-Marina-Tirrenia-Calambrone-Livorno, almeno una
Linea urbana a Livorno, più le linee ferroviarie esistenti usate come linee di area metropolitana da Pisa a Livorno, da Pisa a Viareggio,
da Pisa a Cascina-Pontedera, da Pisa a Collesalvetti e con quella per Lucca. Tale rete integrata potrebbe contare su più di 35milioni di passeggeri
annui, più di 110.000 passeggeri per giorno feriale e sarebbe un investimento efficace dal punto di vista trasportistico, sostenibile dal
punto di vista economico e ideale dal punto di vista ambientale.
* presidente Associazione ambientalista
La Città Ecologica APS