Cascina (Pisa), 12 gennaio 2025 – Dopo la distruzione, niente gite d’istruzione. È la scelta, che ha in parte diviso i genitori, presa dal collegio dei docenti e dal consiglio d’istituto del Pesenti di Cascina, che per questo anno scolastico hanno deciso di sospendere viaggi d’istruzione, soggiorni e uscite didattiche per tutti gli studenti dopo l’occupazione di dicembre, quando un nutrito gruppo di ragazzi a volto coperto è entrato illegalmente a scuola per diversi giorni, “causando danni fino a 40mila euro”. “La scelta di sospendere i viaggi d’istruzione - afferma la preside Ivana Savino - ha uno scopo educativo e non punitivo. I nostri studenti devono acquisire consapevolezza riguardo a ciò che è successo: una protesta non può diventare una devastazione. La priorità è lo sviluppo di un progetto sull’educazione alla legalità, e siamo felici che molti genitori la pensino come noi”.
Una decisione, che sarebbe già stata annunciata. “Durante l’occupazione - spiega la dirigente scolastica - l’istituto è stato devastato: centinaia di banchi accatastati, muri distrutti, scritte sessiste e offensive nei confronti dei docenti, urina su libri e compiti. Sin dal primo giorno dell’occupazione abbiamo provato più volte a spiegare ai ragazzi la gravità e l’illegalità dell’occupazione, come il reato di interruzione di pubblico servizio, ma abbiamo parlato a orecchie sorde. Erano stati anche avvisati della possibilità di sospendere i viaggi d’istruzione se avessero continuato la protesta: da parte della dirigenza c’è stata totale apertura al dialogo e chiarezza delle conseguenze di queste azioni, ma gli occupanti non hanno fatto niente per evitarle”. Da qui, la decisione comune degli organi collegiali della scuola di dire basta, per questo anno scolastico, alle gite. “Una volta ripresa l’attività scolastica - continua la preside Savino -, il collegio dei docenti ha fatto una riunione urgentissima e deliberato di sospendere i viaggi d’istruzione e soggiorni didattici per portare avanti un progetto di educazione alla legalità che coinvolge tutto l’istituto e che è mirato a far capire quali sono le conseguenze di determinate azioni. Una delibera che il consiglio di istituto ha approvato. Sappiamo bene che i soggiorni sono istruttivi, ma ora abbiamo la necessità di lavorare sull’educazione, sulla condivisione e sull’insegnare agli studenti la consapevolezza riguardo determinati atti”. La decisione dell’istituto ha in parte diviso. Alcuni non hanno gradito “la scelta di punire tutti gli studenti incodizionatamente, colpevoli e innocenti, togliendo la possibilità di fare esperienze altamente educative come i viaggi d’istruzione”, altri hanno sostenuto la posizione presa in consiglio.
“Sto ricevendo mail da diversi genitori - aggiunge la dirigente scolastica - che hanno chiesto di devolvere le loro quote dei soggiorni per i viaggi (che altrimenti saranno tutte rimborsate) per pagare la ricostruzione della scuola. Un gesto bellissimo perché anche loro hanno capito la valenza educativa delle decisioni del collegio dei docenti. La condivisione - conclude la preside Savino - è fondamentale per educare i giovani, tanto a scuola quanto a casa”.