di Mario Ferrari
PISA
Sospensioni che arrivano anche a 20 giorni per gli studenti che hanno preso parte all’occupazione della scuola. È la decisione del consiglio d’istituto dell’Iis Santoni, notificata agli studenti e alle loro famiglie nei giorni scorsi, come provvedimento nei confronti di coloro che, tra il 12 e il 16 dicembre, si sono introdotti nell’edificio scolastico in Largo Concetto Marchesi in protesta contro le azioni del Governo, in special modo il Decreto del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e la riforma della ministra dell’Università Anna Maria Bernini. Nell’occasione, il Santoni è stato vandalizzato da un gruppo di ragazzi (alcuni dei quali identificati) che hanno causato danni per svariate migliaia di euro. E la risposta della scuola non si è fatta attendere. «Per aver partecipato, in concorso con altri, all’occupazione della sede di Largo Concetto Marchesi di questo Istituto, essendo stati identificati mentre si trovavano sull’unica via di accesso all’edificio, visto che le altre sono state barricate« diversi studenti hanno ricevuto «sospensioni« di alcune decine di giorni «con raccomandazione al consiglio di classe di predisporre attività volte alla riparazione del danno e di utilità alla comunità scolastica o civile, nonché alla promozione di acquisizione di consapevolezza dell’importanza della tutela del bene pubblico e, almeno in parte, all’obbligo di frequenza».
Il provvedimento comunque «mira al rafforzamento del senso di responsabilità dello studente e offre la possibilità di convertire, anche parzialmente, la sospensione in attività in favore della comunità scolastica o associazioni di volontariato«. Al netto di tutto, le sospensioni hanno destato molta preoccupazione tra i ragazzi e loro famiglie, tra le quali serpeggia il timore che delle sospensioni di così lunga durata possano comportare una bocciatura pressoché scontata.