
Le indagini sono state effettuate dai carabinieri (. foto d’archivio
Una storia familiare dolorosa, simile ad altre in questi tempi, finita in tribunale. Offese ma anche pugni che - avevano ricostruito i militari - le avevano causato lesioni in un’occasione importanti con prognosi di 30 giorni. "Ti ammazzo". E ancora: "Sei una p...a". L’uomo, un giovane della provincia di Pisa, era finito a processo per maltrattamenti e lesioni nei confronti della madre. E nei giorni prima di Pasqua, il caso è arrivato a sentenza: due anni e 4 mesi per l’uomo difeso dall’avvocato Roberto Nocent del foro di Pisa.
A lui è stato prescritto da tempo un dispositivo di controllo elettronico per monitorare che rispetti il divieto di avvicinamento alla mamma, per il momento confermato.
I fatti contestati sarebbero avvenuti anche a Cascina nei mesi di marzo e maggio 2024 quando lui avrebbe più volte insultato la donna con frasi "Sei una t...a". In un caso avrebbe colpito e spintonato la signora, l’avrebbe afferrata per i capelli e percossa con i pugni provocandole lesioni guaribili in un mese. Minacce ripetute che hanno portato poi al procedimento davanti alla giudice Eugenia Mirani.
Pochi giorni fa, c’è stato il verdetto. Il giovane è stato condannato. E il suo difensore, l’avvocato Nocent, dopo aver letto le motivazioni, disponibili fra 90 giorni, valuterà "se presentare appello".
Le indagini sono state svolte dai carabinieri di Calcinaia. Il giovane aveva già un provvedimento di allontanamento dalla casa familiare e un divieto di avvicinamento alla madre (che non si è costituita parte civile, ma è stata seguita dall’avvocato Chiara Barbieri): una misura richiesta e ottenuta dopo le percosse e che è stata al momento mantenuta.
Antonia Casini